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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 03 - da Montemonaco a Rotella
Iniziamo il nostro ritorno verso il mare lasciando Montemonaco con una bella discesa che ci porta a superare il fiume Aso (che qui ha da poco iniziato il suo viaggio, dalla vicina sorgente di monte Porche) per risalire sul versante opposto e riprendere il percorso sul crinale destro del fiume. Dal fondovalle, prendendo a destra, si può raggiungere Foce, ultimo avamposto per iniziare l’esplorazione del monte Vettore e giungere sino al solitario Lago di Pilato. Prendendo a sinistra invece si può raggiungere rapidamente il Lago di Gerosa, anticipato dalla particolare architettura della chiesa di San Giorgio all’Isola. Il nostro percorso comunque scavalca il fiume, a quota 730m slm, e risale sul versante opposto, sino a raggiungere quota 950, punto in cui si stacca sulla destra il bivio per Montegallo. Montegallo è un Comune diffuso suddiviso in 23 frazioni, con la sede comunale presso il borgo di Balzo. Il paese, il più vicino all’epicentro del terremoto del 2016 porta ancora evidenti i segni della forte scossa, con molte delle sue case ancora messe in sicurezza da strutture di legno e cavi di acciaio. Il fascino di questi paesi, ai piedi dell’imponente mole del monte Vettore, è però rimasto intatto e chi ama la montagna non può rinunciare a questa deviazione. Riprendendo il percorso dal bivio precedente, la strada inizia a scendere lungo un tratto molto bello e panoramico. Lungo questo tratto non incontreremo per lungo tempo centri abitati, ma solo borgate silenziose e chiese solitarie, come San Vito a Propezzano o Santa Maria Assunta a Polverina. Va quindi tenuto in considerazione che per i primi venti chilometri, da Montemonaco all’osteria della borgata di Croce di Casale, non avremo possibilità di approvvigionamento, mentre per giungere al primo vero centro abitato, Force, dovremo arrivare al chilometro 32. La strada ci accompagna comunque in tranquilla discesa o in leggero falsopiano per i primi 25 km, quando confluiamo sulla SP 93, che prenderemo verso sinistra in direzione Force, iniziando una salita al 7/8 % di circa 1,5 km. La strada prosegue poi in falsopiano sino al km 30, quando arriviamo al bivio per Force, paese arroccato su una cresta laterale che raggiungiamo in poco più di un paio di chilometri prendendo a sinistra. Force ha un bel centro storico ed è noto per essere il paese del rame e dei Calderai. In paese è infatti il museo del Rame e anche uno dei musei Sistini di Arte Sacra Rientrando dalla nostra deviazione riprendiamo il percorso prendendo a sinistra per superare la borgata di Castel di Croce e giungere infine a Rotella, borgo ancora sorvegliato dalla quattrocentesca torre dell’orologio e sede dell’interessante museo d’arte sacra Piccolomini.
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Enoturismo a Offida
Una passeggiata esperienziale con cani, che può essere guidata da un’educatrice cinofila e una guida GAE, per l’inclusione di soggetti con difficoltà relazionali o ansia sociale, o famiglie con animali domestici come parte integrante del nucleo. L’attività di valorizzazione del concetto di turismo pet-friendly consapevole, promuovendo il benessere animale e il rispetto del contesto naturale. Ospitalità e degustazione presso la cantina "La Valle del Sole" ad Offida (AP).
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Tra borghi e natura sui sentieri dell'Aso
Partiamo da Comunanza, unico borgo sul fondovalle dell’Aso, attraversando il suo nucleo storico, con il museo Sistino che racconta storie di un tempo. Lasciamo il paese e al primo bivio sulla destra iniziamo a salire su una strada che presto diventa sterrata, circondati da una natura lussureggiante. Dopo una lunga salita raggiungiamo la provinciale, percorrendola per poche centinaia di metri, per poi imboccare la deviazione per Lisciano. Da qui ci attende una lunga discesa su sterrato, attraverso boschi e creste, che ci porta fino a Palmiano, il primo nucleo abitato dopo 15 km di immersione nella natura. Riprendiamo il percorso in salita e raggiungiamo la SP 93 che prendiamo svoltando a sinistra (svoltando invece a destra, poco lontano, possibilità di ristorazione) Dopo circa 1,5 km sulla provinciale svoltiamo a sinistra verso Quinzano, piccolo borgo con uno splendido panorama sui monti Sibillini. Attraverso strade secondarie proseguiamo fino a Force, centro principale della zona, dove ci fermiamo per visitare i musei e il suggestivo centro storico. Riprendiamo tornando leggermente sui nostri passi per iniziare la discesa verso il fondovalle dell’Aso e chiudere l’anello a Comunanza. I tratti sterrati sono ben battuti, ma includono sezioni impegnative che richiedono allenamento in salita e tecnica in discesa. Con l’e-bike, il percorso si affronta senza troppa fatica, permettendo di godere appieno della bellezza dei luoghi.
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Viaggio nella terra
Partiamo dal suggestivo borgo di Montelparo e prendiamo la strada di cresta che ci porterà, dopo pochi chilometri, a Santa Vittoria in Matenano, borgo ricco di angoli pittoreschi e storie antiche che non possiamo non visitare. Al termine della via principale passiamo sotto l’imponente torre dell’Abate Odorisio per poi salire sul colle, con il santuario della Vittoria e la chiesa della Resurrezione. Ripresa la strada proseguiamo verso Montefalcone Appennino, un borgo abbarbicato su una rupe, dominato dalla sua rocca medievale, che ci regala scorci panoramici indimenticabili. Poco oltre il paese, attraversiamo la storica Galleria delle Scalelle, un suggestivo tunnel scavato nel 1827, che ci svela le stratificazioni del terreno. Subito dopo, deviamo a destra e imbocchiamo una stradina minore, affrontando un breve strappo per poi lasciarci cullare dalla discesa verso Smerillo. Qui, lasciamo le bici e, partendo dal parco del belvedere, ci addentriamo a piedi in un sentiero che ci conduce alla “Fessa” di Smerillo, uno stretto canyon formatosi 3,5 milioni di anni fa; uno spaccato della storia geologica terrestre. Ritornati in sella scendiamo rapidamente sino alla provinciale che corre lungo la valle del Tenna. Svoltiamo a destra e, dopo pochi chilometri, prendiamo ancora a destra per risalire una cresta e passare nella valle dell’Ete. Questo tratto è connotato dal fenomeno dei vulcanelli di Fango, un fenomeno geologico formato da modeste eruzioni melmose del sottosuolo che si verificano sporadicamente. La salita si fa più dura nel tratto finale sino a sfociare sulla via dei Crinali, che prendiamo a sinistra per raggiungere rapidamente Montelparo, stanchi ma certamente soddisfatti.
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Anello Gravel, Rotella - Force
Lasciamo il paese di Rotella e affrontiamo il primo chilometro e mezzo di salita impegnativa che ci porta su Contrada Colle, una lunga strada sterrata che si snoda dolcemente su una cresta di colline offrendo splendidi panorami sui Monti Sibillini e sulla Valdaso. Mentre pedaliamo immersi nella bellezza, di fronte a noi si staglia il profilo del borgo di Force, nostra meta. Prima però (all’incirca al km 8 dalla partenza) consigliamo la breve deviazione sulla sinistra per raggiungere gli affascinanti ruderi della chiesa di San Taddeo, luogo perduto nel tempo guardato da lontano dal Monte Vettore. Raggiungiamo infine Force (km 13) dove una sosta è d’obbligo per visitare l’antico borgo (da non perdere il museo dei Ramai) e per ricaricare le energie. Riprendiamo a pedalare su un tratto asfaltato che segue le linee di livello, che ci permette di godere di una pedalata scorrevole sino al piccolo borgo di Quinzano, dove potremo ammirare un superbo panorama sui monti Sibillini. Un bel tratto sterrato ci riporta sulla Provinciale che seguiamo per circa un chilometro verso nord. Al bivio per Montemoro svoltiamo a destra e iniziamo il percorso di ritorno tra campi coltivati e vigneti, percorso ideale per apprezzare appieno il paesaggio rurale (con possibilità di degustazioni vinicole). Proseguendo, arriviamo nel compatto e antico borgo di Poggio Canoso, un altro piccolo gioiello nascosto tra le colline che regala scorci affascinanti e la sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo. Nel borgo ha sede anche l’ Ecomuseo del Monte dell’Ascensione. Da qui, il percorso ci riporta verso Rotella, chiudendo un anello che unisce natura, storia e tranquillità, perfetto per gli amanti del gravel.
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Enoturismo a Forca di Presta
Un itinerario esperienziale tra i panorami mozzafiato di Forca di Presta, da vivere con la magia del crepuscolo. Suggestivo nei mesi invernali. Possibilità di scoprire gli autentici sapori con una degustazione presso la Cantina "Terra Divina" ad Arquata del Tronto (AP).
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Borghi vista mare
Partiamo da Monterubbiano, borgo che domina la campagna marchigiana con le sue mura medievali e una vista mozzafiato sui colli e l’Adriatico. Scendiamo lungo una cresta panoramica che ci regala scorci indimenticabili sulla valle dell’Ete, immersi tra campi dorati e filari di cipressi. Prima di arrivare al fiume, deviamo verso destra e iniziamo la salita verso Lapedona, un borgo antico ricco di fascino, con le sue strette viuzze, la chiesa di San Nicolò e il panorama sui vigneti. Proseguiamo verso est, respirando l’aria marina, per raggiungere la piccola e suggestiva chiesa di Madonna Manù, incastonata tra i campi. Da qui svoltiamo a destra e, pedalando su strade sterrate, arriviamo ad Altidona, con la sua torre medievale e i bastioni che raccontano storie di antiche difese. Da Altidona ci spostiamo sulla cresta a fianco, un percorso sterrato che evita il traffico e ci permette di godere della natura incontaminata, prima di rientrare per un breve tratto sulla provinciale. Presto, però, deviamo per visitare Moresco, uno dei borghi più belli d’Italia, con la sua iconica torre eptagonale e una piazzetta che sembra sospesa nel tempo. Il percorso si conclude rientrando nella vicina Monterubbiano, stanchi ma soddisfatti. Commento tecnico: L'itinerario presenta numerosi saliscendi e alcuni strappi impegnativi. È consigliato un po' di allenamento o l'uso di una e-bike per godersi appieno l’esperienza.
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Enoturismo a Castorano
Itinerario dal centro storico del borgo di Castorano (AP) alla natura, tra i calanchi del Piceno. Tappa obbligatoria lungo il camminio alla cantina "Cameli Irene".
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Il Cammino dei Cappuccini - Bike - Tappa 6
L'itinerario ciclabile è un affascinante percorso che collega Montefortino a Castignano, attraversando alcuni dei paesaggi più suggestivi delle Marche. Il percorso inizia a Montefortino, situato a circa 581 metri di altitudine, e si conclude a Castignano, a 450 metri di altitudine. Questo itinerario, lungo circa 59,5 km, si snoda attraverso un territorio prevalentemente montano e collinare, caratterizzato da salite e discese impegnative che richiedono una buona preparazione fisica. Il dislivello positivo complessivo è di circa 2462 metri, il che rende il percorso particolarmente adatto a ciclisti esperti in cerca di una sfida. Lungo il tragitto, si attraversano aree di grande interesse naturalistico e culturale. I ciclisti possono però godere di panorami mozzafiato sui Monti Sibillini e sulla campagna marchigiana, passando per piccoli borghi e antichi sentieri ricchi di storia. Il tempo stimato per completare l'itinerario è di circa 4 ore per i ciclisti ben allenati. Tuttavia, il tempo può variare a seconda delle soste per ammirare i panorami o per visitare i luoghi di interesse lungo il percorso. Parte del Cammino dei Cappuccini (link), questo itinerario non è solo un viaggio fisico ma anche un'opportunità per riconnettersi con la natura e scoprire il ricco patrimonio culturale e spirituale della regione. I paesaggi attraversati offrono un'esperienza unica, dove la bellezza della natura si intreccia con la storia e la spiritualità.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Percorso completo
La Ciclovia dei Crinali è l'itinerario simbolo della Valdaso: un percorso modulabile in quattro tappe, che vi condurrà alla scoperta di tutti i borghi storici della valle, snodandosi tra le due creste che abbracciano il fiume, dal mare ai monti Sibillini e ritorno. Panorami mozzafiato e un'esperienza indimenticabile, ideale per famiglie e cicloturisti. Per ragioni storiche di difesa e controllo, il fondovalle del fiume Aso non è mai stato abitato dalle comunità locali e tutti gli insediamenti sono stati costruiti in alto, sulle alture di queste dolci colline. La Ciclovia regala quindi continue occasioni di interesse e di sosta: borghi murati, piazze, chiese e naturalmente locali dove fermarsi a sorseggiare un calice di Passerina o di Rosso Piceno assaporando i cibi a km zero dei produttori della valle. Da un lato il mare e dall’altro le montagne. Si parte dal blu dell’Adriatico per iniziare subito a salire i primi pendii e immergersi nel verde dei campi coltivati e nei colori dei fiori, per passare poi al verde più intenso dei boschi e approdare alle falde dei monti Sibillini, sotto la mole imponente del Monte Vettore e le creste del monte Sibilla. In autunno i colori vireranno verso il giallo e l’ocra, avvicinandosi alla tonalità dei mattoni delle case. L’intero percorso, dal mare alla montagna e ritorno, è di circa 170 km e lo presentiamo qui diviso in quattro tappe di lunghezze comprese tra i 40 e i 50 chilometri, con altimetrie intorno ai 1000 m di dislivello positivo per le tappe più impegnative. Considerando però che tra un borgo e l’altro non intercorrono mai più di dieci chilometri e che tanta offerta di pernottamento e ristorazione è distribuita lungo tutto il percorso sotto forma di agriturismi, B&B e altri tipi di alloggio, sarà molto semplice adattare il numero e la lunghezza delle tappe a seconda delle vostre capacità, di come volete affrontare il percorso e del tempo a vostra disposizione. Se non siete appassionati ciclisti, affrontare il percorso in e-bike vi permetterà di godere di tutta la bellezza della Valdaso con un impegno fisico alla portata di tutti.
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Dal Mare a Lapedona, Altidona
Iniziamo la nostra piccola avventura ciclistica a Marina di Altidona e ci dirigiamo verso nord seguendo la ciclabile adriatica che ci consente di avanzare in modo piacevole lontani dal traffico. Dopo qualche chilometro la ciclabile termina e si svolta a sinistra sottopassando l’autostrada. Proprio sotto il viadotto dovremo affrontare il passaggio più “avventuroso”: un piccolo guado superabile con un paio di pietre posizionate in loco (nella stagione calda mettere i piedi nei pochi centimetri d’acqua del ruscello potrebbe essere ristoratore). Imboccata la strada in salita sull’altro lato del ruscello, al primo tornante prendiamo a sinistra per inoltrarci in una valle verdeggiante, dove il percorso si fa sterrato. Arriviamo a Lapedona, un antico borgo tutto da esplorare, con splendide vedute sul territorio circostante, luogo ideale per godersi una meritata pausa. Riprendiamo le bici e dopo poche centinaia di metri sulla provinciale, svoltiamo a sinistra imboccando una stradina che, con una ripida discesa e una altrettanto ripida salita, ci porterà sulla cresta a fianco, dove sorge il corrispondente borgo di Altidona. Lungo il percorso i più avventurosi possono fare una breve deviazione sulla sinistra, lungo un sentiero più adatto ai camminatori, per vedere l’Eremo di Saltareccio, un luogo immerso nella natura che, nonostante l’abbandono, emana ancora un grande senso pace. Arrivati alla provinciale, la superiamo di pochi metri per imboccare uno sterrato sulla sinistra senza traffico e “vista mare”. Dopo un paio di chilometri prendiamo a sinistra per arrivare al nostro secondo paese da esplorare, Altidona, altro piccolo borgo fortificato ricco di scorci e di sorprese. Lasciamo Altidona scendendo lungo la Provinciale e svoltiamo sulla sinistra dopo un chilometro circa, imboccando via Cantagallo. Questa piccola strada sterrata “fuori dal mondo” ci regalerà scorci stupendi sul mare sino a condurci sotto il viadotto iniziale, nel punto del guado, dove imbocchiamo la nostra ciclabile adriatica per rientrare a Marina di Altidona in tutta tranquillità, respirando l’odore del mare. Itinerario semplice e perfetto per una e-bike a ruote un po’ larghe; ai muscolari è richiesto un po’ di impegno fisico per superare qualche salita più ripida.
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Sulle due creste
Partiamo dal suggestivo borgo di Monterubbiano e seguendo la ciclovia dei Crinali, che corre lungo la cresta, pedaliamo verso Petritoli, un altro borgo incantevole con le sue torri civiche e le vedute mozzafiato sulla valle sottostante. Proseguiamo poi per Monte Vidon Combatte, dove il tempo sembra essersi fermato, e continuiamo fino a Ortezzano, pittoresco borgo che domina il paesaggio circostante. Scendiamo verso il fondovalle, attraversiamo il fiume Aso e iniziamo a risalire la cresta sud, avvicinandoci alla storica rocca di Montevarmine. La vista ci accompagna mentre raggiungiamo Carassai, borgo affascinante con le sue antiche case in mattoni. Da non perdere la visita del nucleo più antico sino alla piazzetta panoramica. Dopo una breve pausa, continuiamo verso Montefiore dell’Aso, borgo ricco di monumenti e con il polo museale di San Francesco che merita certamente la visita. Lasciato il paese scendiamo nuovamente in fondovalle e affrontiamo la salita più lunga della giornata, sei chilometri che ci conducono fino a Moresco, uno dei Borghi più belli d’Italia, con la sua torre merlata e i vicoli suggestivi. Concludiamo il nostro tour tornando nella vicina Monterubbiano, arricchiti di panorami indimenticabili e di un’esperienza unica. Il percorso è perfetto per gli “stradisti” con la punta dell’impegno fisico nella salita finale dai 50 m del fondovalle ai 440 m di Monterubbiano. Con una e-bike si possono evitare le fatiche maggiori e godere dei paesaggi e dei luoghi.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 04 - da Rotella a Marina di Altidona
Ripartiamo da Rotella per l’ultimo tratto che ci separa dal ritorno alle spiagge dell’Adriatico. La sveglia ci viene data poco dopo la partenza da una prima salita un po’ impegnativa che si trasforma poi in un falsopiano che ci accompagna sino a Montedinove, il primo borgo della giornata. Il piccolo paese, appollaiato su un cocuzzolo, è ricco di storia e di eleganti architetture, che culminano nella piazza-belvedere recentemente rinnovata. E’ sede di un museo Sistino e del museo delle tombe Picene. Meno di tre chilometri ed eccoci a Montalto delle Marche, uno dei centri principali della Valdaso con un centro storico estremamente interessante e articolato e con interessanti musei da visitare, come il museo Sistino Vescovile, il museo Archeologico, il museo delle Carceri e altri ancora. Montalto è anche il punto più alto del percorso odierno, con i suoi 530 m di quota; da qui, infatti, la strada inizia a scendere in maniera decisa, sino ad arrivare, dopo circa 10 km, a Carassai, altro borgo fortificato con scorci di notevole valore. Scendiamo ancora per circa cinque chilometri prima di affrontare l’ultima vera salita della giornata, che ci farà recuperare 130 m di quota per giungere a Montefiore all’Aso, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, con un centro storico ben conservato, al cui interno svetta il Polo Museale di San Francesco. L’interno della chiesa, oggi sconsacrata, è impreziosito da affreschi ed opere d’arte, mentre nelle sale dell’ex convento è custodito un prezioso polittico di Carlo Crivelli, da poco restaurato. Proseguiamo la discesa, con il mare ormai di fronte a noi, per giungere all’ultimo paese della nostra collana di “perle”, ovvero Campofilone. Il paese è noto nel mondo per esser il centro della produzione della nota pasta di semola di grano duro, realizzata in maniera semi artigianale, ma il paese merita certamente una perlustrazione del suo centro storico, sino al suo culmine, il cosiddetto orto abbaziale, oggi un semplice prato racchiuso tra le antiche mura e con una bella vista sulla valle e sulle montagne ormai lontane e sullo sfondo. Il nostro viaggio è quasi giunto al termine. Ancora pochi chilometri di discesa ed eccoci a Pedaso, che attraverseremo sfruttando la ciclabile adriatica lungo la costa, per terminare sul ponte ciclopedonale da cui siamo partiti, mentre sotto di noi scorre il fiume Aso, giunto anche lui alla sua meta.
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Ai piedi del Monte Vettore
Iniziamo il nostro itinerario da Montemonaco, scendendo verso il fondovalle dell’Aso. Una volta giunti in fondo, affrontiamo la prima salita lungo la ciclovia dei Crinali, sino al bivio che prendiamo a destra in direzione di Montegallo. Il nostro percorso si svolge come un anello che attraversa i pittoreschi borghi di Balzo, Piano, Castro e tante altre gemme nascoste che formano il Comune sparso di Montegallo. Ogni sosta ci regala scorci incantevoli immersi nel silenzio della natura. Dopo aver chiuso questo anello, torniamo al bivio precedente per riprendere la ciclovia dei Crinali verso Comunanza/Montemonaco. Lungo la strada meritano una foto e una sosta la chiesa di San Vito a Propezzano (si consiglia di salire al termine del paese per evitare la prima rampa ripidissima) la isolata chiesa di Santa Maria Assunta a Polverina, in bella posizione isolata ma che porta ancora i segni dell’ultimo terremoto. Ancora qualche chilometro e iniziamo la discesa prendendo a sinistra per Illice sino a raggiungere il lago di Gerosa, che costeggiamo risalendo la vallata dell’Aso. A san Giorgio all’Isola, dopo una doverosa sosta per visitare l’interessante chiesa romanica di San Giorgio, e anche per pausa ristoratrice, affrontiamo l’ultima salita della giornata per completare il tour a Montemonaco. L’itinerario presenta un dislivello impegnativo e richiede una buona preparazione fisica. Ci sono alcuni strappi, ma grazie a una e-bike possiamo affrontarli senza troppa fatica, godendo al massimo dei paesaggi e dei luoghi caratteristici.
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Enoturismo ad Acquaviva Picena
Escursione nel borgo di Acquaviva Picena (AP) con visita alla maestosa Fortezza, in grado di offrire una combinazione unica tra cultura vitivinicola e storia medievale.
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Nel cuore della Valdaso - da Montefiore a Montalto
Partiamo da Montefiore dell'Aso, catalogato tra i borghi più belli d’Italia, e scendiamo ripidamente nella valle del torrente Menocchia, immersi nel verde della natura. Dopo un tranquillo tratto di fondovalle iniziamo la risalita verso l’antica borgata di Porchia, un luogo caratteristico e tutto da scoprire. Continuando raggiungiamo Patrignone, un'altra deliziosa borgata, e proseguiamo verso Montalto delle Marche, un luogo ricco di storia e cultura. Qui, abbiamo l’opportunità di visitare musei che raccontano il passato affascinante di questa zona, assaporando anche le specialità gastronomiche locali. Dopo aver esplorato Montalto, scendiamo verso il fiume Aso, dove ci attende il mulino fortificato di Sisto V, un simbolo della valle che affascina per la sua bellezza. Poco lontano sta prendendo forma il Polo delle Eccellenze Agroalimentari della Valdaso (EVA), un progetto nato per valorizzare le tradizioni culinarie locali. Superiamo il fiume e svoltiamo a destra, seguendo il fondovalle per circa dieci chilometri, rilassandoci nella pedalata e godendo del panorama che ci circonda. Con un ultimo strappo in salita arriviamo infine a Carassai, l'ultimo borgo da scoprire, con il suo centro storico e il suo parco ottocentesco, prima di fare ritorno a Montefiore dell'Aso seguendo la Ciclovia dei Crinali, dove il paesaggio ci regala gli ultimi ricordi della giornata. Il percorso è semplice, ma presenta alcuni strappi impegnativi che richiedono un po’ di “gamba”. È ideale per la e-bike, che consente anche ai non iniziati di affrontare le salite con più facilità e di godere appieno del paesaggio.
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Dal mare a Montefiore dell’Aso e Campofilone
Iniziamo la descrizione partendo da Marina di Altidona, ma si può utilizzare la modalità treno+bici scendendo alla stazione di Pedaso. Scendiamo verso sud lungo la ciclovia Adriatica, godendoci lo spettacolo del mare alla nostra sinistra. Dopo un breve tratto finale in cui la ciclovia finisce e si prosegue su sentiero, a Marina di Massignano abbandoniamo il mare e svoltiamo a destra attraversando la provinciale e passando sotto il ponte della ferrovia. Iniziamo a salire su strade secondarie, con tratti sterrati, tra il verde della natura circostante. Le salite ci portano a Montefiore dell'Aso (405m slm) un borgo affascinante con le sue le piazze vivaci e i suoi monumenti. Da non perdere il polo museale di San Francesco, con l’antica chiesa impreziosita da monumenti e affreschi trecenteschi e, nelle sale dell’antico convento oggi adibito a museo, un prezioso polittico di Carlo Crivelli. Vale assolutamente dedicare un po’ di tempo alla scoperta del museo e del paese, scoprendo angoli nascosti e rifocillandosi con un dolce locale in una delle caffetterie. Riprendiamo il nostro viaggio e iniziamo il ritorno verso il mare, sempre lungo strade minori e poco battute. Sfioriamo il lago di Montecantino e proseguiamo fino a Campofilone, altro borgo storico, famoso per la sua pasta all’uovo e semola di grano duro, prodotto che ha ricevuto la denominazione IGP. Il borgo ci accoglie con il suo fascino, e ci piace perderci tra le sue viuzze storiche. Completiamo la discesa lungo una stradina con belle viste sul mare di fronte a noi. Poco prima della rampa finale sulla costa, merita una breve deviazione la stradina sterrata verso le falde del monte Serrone per contemplare il panorama che si apre davanti a noi, con il mare che si fonde con l’orizzonte e il faro di Pedaso ai nostri piedi. Soddisfatti di questo tour, torniamo sulla ciclovia Adriatica e risaliamo verso nord per chiudere il giro respirando la salsedine.
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Su e giù per la Valle dell'Aso
Partiamo da Comunanza, unico borgo della Valdaso a sorgere sul fondovalle, un punto di partenza ideale per esplorare queste terre. Pedaliamo su strade minori, immergendoci nel verde delle colline, e raggiungiamo Force, un borgo antico che sembra sospeso nel tempo, con le sue case in pietra e le stradine che si snodano tra scorci pittoreschi. Dopo una breve sosta, proseguiamo in discesa verso il fondovalle, da dove iniziamo la risalita sul versante opposto. Qui ci attende Montefalcone Appennino, un altro borgo affascinante arroccato su uno sperone roccioso, dove svetta il castello medievale, custode di secoli di storia. Non possiamo non visitare il museo locale, che conserva preziosi reperti archeologici e opere d’arte, testimoni della cultura e delle tradizioni del luogo. Concludiamo il nostro viaggio scendendo lungo una strada minore, che nell’ultimo tratto si trasforma in sterrato. Raggiungiamo nuovamente Comunanza, appagati dai panorami e dalla bellezza di questi luoghi. L’itinerario presenta poco sterrato ma due salite piuttosto lunghe, che richiedono un po' di allenamento. Tuttavia, con una e-bike sono facilmente affrontabili, permettendo di godere appieno del paesaggio e dei borghi.
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Il Cammino dei Cappuccini - Bike -Tappa 5
Questo itinerario è un'affascinante avventura su due ruote che si snoda tra Camerino e Montefortino, due borghi ricchi di storia e immersi nel suggestivo paesaggio delle Marche. Partendo dalla storica città di Camerino, situata a circa 609 metri di altitudine, i ciclisti iniziano il loro viaggio attraversando le verdi colline e i maestosi monti della regione, immergendosi in un territorio che è un vero e proprio scrigno di tesori culturali e naturali. Camerino, con le sue antiche mura, il Palazzo Ducale e la Rocca Borgesca, offre un inizio ricco di suggestioni storiche. Lasciandosi alle spalle questo borgo medievale, l'itinerario si dirige verso sud, entrando nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Questo tratto è particolarmente affascinante, regalando panorami mozzafiato sulle montagne, tra valli profonde e crinali elevati. La natura qui è protagonista, con la possibilità di incontrare specie animali tipiche dell'Appennino e di ammirare una flora varia e rigogliosa. Il percorso, lungo circa 73,5 chilometri, con un dislivello totale di circa 3240 metri, è impegnativo anche per i ciclisti più esperti. Le salite, a volte ripide, mettono alla prova la resistenza, ma ogni sforzo viene ripagato dalla bellezza del paesaggio e dalla soddisfazione di affrontare un percorso così impegnativo. Anche le discese richiedono attenzione, soprattutto nei tratti più tecnici, dove il terreno può diventare insidioso. Dopo aver attraversato luoghi di rara bellezza e superato le fatiche delle alture, l'arrivo a Montefortino segna la conclusione di questa intensa esperienza. Situato a 573 metri di altitudine, Montefortino è un borgo che conserva intatta la sua atmosfera medievale. Le sue strette vie, il Santuario della Madonna dell'Ambro e le case in pietra accolgono i ciclisti con il loro fascino senza tempo. Questo piccolo centro ai piedi dei Monti Sibillini offre un meritato riposo e un'opportunità per riflettere sulla bellezza e la sfida del percorso appena concluso. In termini di tempo, l'intero itinerario richiede almeno 5 ore per essere completato, dai ciclisti ben allenati. Tuttavia, è consigliabile prendersi più tempo per godere appieno delle meraviglie lungo il cammino, fermandosi per ammirare i panorami, fare una pausa o visitare i luoghi di interesse. Questo itinerario fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), un percorso che attraversa le Marche collegando luoghi di grande rilevanza spirituale e culturale legati alla tradizione francescana. È un viaggio che non è solo fisico, ma anche interiore, un'opportunità per riconnettersi con la natura e con la storia, seguendo le tracce di antichi pellegrini in un paesaggio che ha mantenuto intatto il suo fascino nel corso dei secoli.
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Il Cammino dei Cappuccini - Bike
Queste due tappe fanno parte del Cammino dei Cappuccini (link), da Camerino a Montefortino e da Montefortino a Castignano. Un percorso che attraversa le Marche collegando luoghi di grande rilevanza spirituale e culturale legati alla tradizione francescana. È un viaggio che non è solo fisico, ma anche interiore, un'opportunità per riconnettersi con la natura e con la storia, seguendo le tracce di antichi pellegrini in un paesaggio che ha mantenuto intatto il suo fascino nel corso dei secoli.
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