MAPPA
PERCORSI
PUNTI DI INTERESSE
CICLOVIA DEI CRINALI
APP
Outdoor Valdaso
Tutti i percorsi
Tipi di percorsi
Borghi di montagna
Partiamo dal borgo di Montefortino, un borgo affascinante e ricco di storia, con le sue splendide vedute sulle montagne vicine. Partiamo seguendo la provinciale subappennina per circa 3 km; qui svoltiamo a sinistra imboccando una strada sterrata. Poco più avanti, una deviazione sulla destra ci conduce alla chiesa di Sant’Angelo in Montespino, un edificio religioso isolato su una collina, dove il silenzio e la pace del contesto ci regalano un momento di puro relax. Ritorniamo sullo sterrato precedente e scendiamo per qualche chilometro, avvolti dal verde, per poi iniziare una salita che ci porta in un lungo percorso tra strade minori e sentieri. L’ambiente qui è selvaggio e affascinante, una vera immersione nella natura. Raggiungiamo infine Montemonaco, un borgo caratteristico e accogliente, dove possiamo fare una sosta per rifocillarci e ammirare i tanti punti d’interesse storico e paesaggistico. Da qui proseguiamo il nostro percorso mantenendoci in quota per alcuni chilometri, bordeggiando i monti e godendo di vedute spettacolari, prima di iniziare la discesa che ci riporterà a Montefortino, chiudendo così il nostro giro. L’itinerario include alcune salite che richiedono un po’ di preparazione fisica. Tuttavia, con una e-bike, queste salite diventano più accessibili, permettendo di godere dei paesaggi senza troppa fatica.
valdaso
Sulle due creste
Partiamo dal suggestivo borgo di Monterubbiano e seguendo la ciclovia dei Crinali, che corre lungo la cresta, pedaliamo verso Petritoli, un altro borgo incantevole con le sue torri civiche e le vedute mozzafiato sulla valle sottostante. Proseguiamo poi per Monte Vidon Combatte, dove il tempo sembra essersi fermato, e continuiamo fino a Ortezzano, pittoresco borgo che domina il paesaggio circostante. Scendiamo verso il fondovalle, attraversiamo il fiume Aso e iniziamo a risalire la cresta sud, avvicinandoci alla storica rocca di Montevarmine. La vista ci accompagna mentre raggiungiamo Carassai, borgo affascinante con le sue antiche case in mattoni. Da non perdere la visita del nucleo più antico sino alla piazzetta panoramica. Dopo una breve pausa, continuiamo verso Montefiore dell’Aso, borgo ricco di monumenti e con il polo museale di San Francesco che merita certamente la visita. Lasciato il paese scendiamo nuovamente in fondovalle e affrontiamo la salita più lunga della giornata, sei chilometri che ci conducono fino a Moresco, uno dei Borghi più belli d’Italia, con la sua torre merlata e i vicoli suggestivi. Concludiamo il nostro tour tornando nella vicina Monterubbiano, arricchiti di panorami indimenticabili e di un’esperienza unica. Il percorso è perfetto per gli “stradisti” con la punta dell’impegno fisico nella salita finale dai 50 m del fondovalle ai 440 m di Monterubbiano. Con una e-bike si possono evitare le fatiche maggiori e godere dei paesaggi e dei luoghi.
valdaso
Dal mare a Montefiore dell’Aso e Campofilone
Iniziamo la descrizione partendo da Marina di Altidona, ma si può utilizzare la modalità treno+bici scendendo alla stazione di Pedaso. Scendiamo verso sud lungo la ciclovia Adriatica, godendoci lo spettacolo del mare alla nostra sinistra. Dopo un breve tratto finale in cui la ciclovia finisce e si prosegue su sentiero, a Marina di Massignano abbandoniamo il mare e svoltiamo a destra attraversando la provinciale e passando sotto il ponte della ferrovia. Iniziamo a salire su strade secondarie, con tratti sterrati, tra il verde della natura circostante. Le salite ci portano a Montefiore dell'Aso (405m slm) un borgo affascinante con le sue le piazze vivaci e i suoi monumenti. Da non perdere il polo museale di San Francesco, con l’antica chiesa impreziosita da monumenti e affreschi trecenteschi e, nelle sale dell’antico convento oggi adibito a museo, un prezioso polittico di Carlo Crivelli. Vale assolutamente dedicare un po’ di tempo alla scoperta del museo e del paese, scoprendo angoli nascosti e rifocillandosi con un dolce locale in una delle caffetterie. Riprendiamo il nostro viaggio e iniziamo il ritorno verso il mare, sempre lungo strade minori e poco battute. Sfioriamo il lago di Montecantino e proseguiamo fino a Campofilone, altro borgo storico, famoso per la sua pasta all’uovo e semola di grano duro, prodotto che ha ricevuto la denominazione IGP. Il borgo ci accoglie con il suo fascino, e ci piace perderci tra le sue viuzze storiche. Completiamo la discesa lungo una stradina con belle viste sul mare di fronte a noi. Poco prima della rampa finale sulla costa, merita una breve deviazione la stradina sterrata verso le falde del monte Serrone per contemplare il panorama che si apre davanti a noi, con il mare che si fonde con l’orizzonte e il faro di Pedaso ai nostri piedi. Soddisfatti di questo tour, torniamo sulla ciclovia Adriatica e risaliamo verso nord per chiudere il giro respirando la salsedine.
valdaso
Anello Gravel, Rotella - Force
Lasciamo il paese di Rotella e affrontiamo il primo chilometro e mezzo di salita impegnativa che ci porta su Contrada Colle, una lunga strada sterrata che si snoda dolcemente su una cresta di colline offrendo splendidi panorami sui Monti Sibillini e sulla Valdaso. Mentre pedaliamo immersi nella bellezza, di fronte a noi si staglia il profilo del borgo di Force, nostra meta. Prima però (all’incirca al km 8 dalla partenza) consigliamo la breve deviazione sulla sinistra per raggiungere gli affascinanti ruderi della chiesa di San Taddeo, luogo perduto nel tempo guardato da lontano dal Monte Vettore. Raggiungiamo infine Force (km 13) dove una sosta è d’obbligo per visitare l’antico borgo (da non perdere il museo dei Ramai) e per ricaricare le energie. Riprendiamo a pedalare su un tratto asfaltato che segue le linee di livello, che ci permette di godere di una pedalata scorrevole sino al piccolo borgo di Quinzano, dove potremo ammirare un superbo panorama sui monti Sibillini. Un bel tratto sterrato ci riporta sulla Provinciale che seguiamo per circa un chilometro verso nord. Al bivio per Montemoro svoltiamo a destra e iniziamo il percorso di ritorno tra campi coltivati e vigneti, percorso ideale per apprezzare appieno il paesaggio rurale (con possibilità di degustazioni vinicole). Proseguendo, arriviamo nel compatto e antico borgo di Poggio Canoso, un altro piccolo gioiello nascosto tra le colline che regala scorci affascinanti e la sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo. Nel borgo ha sede anche l’ Ecomuseo del Monte dell’Ascensione. Da qui, il percorso ci riporta verso Rotella, chiudendo un anello che unisce natura, storia e tranquillità, perfetto per gli amanti del gravel.
valdaso
Anello Monterubbiano - Moresco
Partiamo dal centro di Monterubbiano, dalla piazza della collegiata di Santa Maria dei Letterati, uscendo dalle mura del paese attraverso Porta San Basso. Per stradine minori, in poco più di un chilometro raggiungiamo Moresco, il piccolo ma poderoso borgo fortificato, guardato a vista dalla svettante torre eptagonale. Dopo aver perlustrato il piccolo incasato, iniziamo la nostra passeggiata nel verde della campagna, superando la provinciale e incamminandoci lungo una stradina di crinale che diventerà presto sterrata, con la vista che potrà spaziare tutto attorno, sino al mare davanti a noi. Al chilometro 3,5 dalla partenza, a un evidente bivio a V, terremo la sinistra per scendere in fondo alla valletta e risalire sull’altro versante, rientrando verso Monterubbiano.
valdaso
Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 03 - da Montemonaco a Rotella
Iniziamo il nostro ritorno verso il mare lasciando Montemonaco con una bella discesa che ci porta a superare il fiume Aso (che qui ha da poco iniziato il suo viaggio, dalla vicina sorgente di monte Porche) per risalire sul versante opposto e riprendere il percorso sul crinale destro del fiume. Dal fondovalle, prendendo a destra, si può raggiungere Foce, ultimo avamposto per iniziare l’esplorazione del monte Vettore e giungere sino al solitario Lago di Pilato. Prendendo a sinistra invece si può raggiungere rapidamente il Lago di Gerosa, anticipato dalla particolare architettura della chiesa di San Giorgio all’Isola. Il nostro percorso comunque scavalca il fiume, a quota 730m slm, e risale sul versante opposto, sino a raggiungere quota 950, punto in cui si stacca sulla destra il bivio per Montegallo. Montegallo è un Comune diffuso suddiviso in 23 frazioni, con la sede comunale presso il borgo di Balzo. Il paese, il più vicino all’epicentro del terremoto del 2016 porta ancora evidenti i segni della forte scossa, con molte delle sue case ancora messe in sicurezza da strutture di legno e cavi di acciaio. Il fascino di questi paesi, ai piedi dell’imponente mole del monte Vettore, è però rimasto intatto e chi ama la montagna non può rinunciare a questa deviazione. Riprendendo il percorso dal bivio precedente, la strada inizia a scendere lungo un tratto molto bello e panoramico. Lungo questo tratto non incontreremo per lungo tempo centri abitati, ma solo borgate silenziose e chiese solitarie, come San Vito a Propezzano o Santa Maria Assunta a Polverina. Va quindi tenuto in considerazione che per i primi venti chilometri, da Montemonaco all’osteria della borgata di Croce di Casale, non avremo possibilità di approvvigionamento, mentre per giungere al primo vero centro abitato, Force, dovremo arrivare al chilometro 32. La strada ci accompagna comunque in tranquilla discesa o in leggero falsopiano per i primi 25 km, quando confluiamo sulla SP 93, che prenderemo verso sinistra in direzione Force, iniziando una salita al 7/8 % di circa 1,5 km. La strada prosegue poi in falsopiano sino al km 30, quando arriviamo al bivio per Force, paese arroccato su una cresta laterale che raggiungiamo in poco più di un paio di chilometri prendendo a sinistra. Force ha un bel centro storico ed è noto per essere il paese del rame e dei Calderai. In paese è infatti il museo del Rame e anche uno dei musei Sistini di Arte Sacra Rientrando dalla nostra deviazione riprendiamo il percorso prendendo a sinistra per superare la borgata di Castel di Croce e giungere infine a Rotella, borgo ancora sorvegliato dalla quattrocentesca torre dell’orologio e sede dell’interessante museo d’arte sacra Piccolomini.
valdaso
Il Cammino dei Cappuccini - Bike - Tappa 6
L'itinerario ciclabile è un affascinante percorso che collega Montefortino a Castignano, attraversando alcuni dei paesaggi più suggestivi delle Marche. Il percorso inizia a Montefortino, situato a circa 581 metri di altitudine, e si conclude a Castignano, a 450 metri di altitudine. Questo itinerario, lungo circa 59,5 km, si snoda attraverso un territorio prevalentemente montano e collinare, caratterizzato da salite e discese impegnative che richiedono una buona preparazione fisica. Il dislivello positivo complessivo è di circa 2462 metri, il che rende il percorso particolarmente adatto a ciclisti esperti in cerca di una sfida. Lungo il tragitto, si attraversano aree di grande interesse naturalistico e culturale. I ciclisti possono però godere di panorami mozzafiato sui Monti Sibillini e sulla campagna marchigiana, passando per piccoli borghi e antichi sentieri ricchi di storia. Il tempo stimato per completare l'itinerario è di circa 4 ore per i ciclisti ben allenati. Tuttavia, il tempo può variare a seconda delle soste per ammirare i panorami o per visitare i luoghi di interesse lungo il percorso. Parte del Cammino dei Cappuccini (link), questo itinerario non è solo un viaggio fisico ma anche un'opportunità per riconnettersi con la natura e scoprire il ricco patrimonio culturale e spirituale della regione. I paesaggi attraversati offrono un'esperienza unica, dove la bellezza della natura si intreccia con la storia e la spiritualità.
valdaso
Il Cammino dei Cappuccini - Tappa 17
Questo percorso si snoda tra colline dolci e vigneti, borghi storici e paesaggi rurali, immergendo l'escursionista in un ambiente ricco di storia, cultura e bellezze naturali. Il cammino prende avvio a Offida, un borgo medievale situato a circa 318 metri sul livello del mare. Offida è famosa per il suo centro storico perfettamente conservato, che offre al visitatore un'atmosfera d'altri tempi, con le sue strade acciottolate, le case in pietra e la magnifica chiesa di Santa Maria della Rocca, affacciata sulle colline circostanti. Questo borgo è un vero e proprio scrigno di tradizioni, noto in particolare per l'arte del merletto a tombolo, una pratica artigianale che ha radici profonde nella cultura locale. Lasciata Offida, il percorso si inoltra tra le colline marchigiane, un paesaggio che incanta per la sua semplicità e bellezza. Le dolci pendenze dei vigneti e degli oliveti si alternano a boschi ombrosi e campi coltivati, offrendo un continuo mutare di scenari. Camminare in questo ambiente significa immergersi in una quiete che sembra lontana anni luce dalla frenesia della vita moderna. Ogni passo è accompagnato dai suoni della natura, dallo scricchiolio delle foglie sotto i piedi al canto degli uccelli che popolano queste terre. Durante il tragitto, si attraversano piccole frazioni e borghi rurali. Questi luoghi, spesso poco conosciuti e fuori dai circuiti turistici tradizionali, offrono uno spaccato autentico della vita nelle Marche, con le loro case di pietra, i cortili fioriti e le vecchie chiese che raccontano storie di fede e di comunità. È un'occasione per scoprire una regione che sa sorprendere per la sua autenticità e per la ricchezza del suo patrimonio culturale. Il cammino si conclude ad Ascoli Piceno, una delle città più affascinanti d'Italia, situata a circa 155 metri di altitudine. Ascoli Piceno colpisce per la sua bellezza architettonica e per il suo ricco patrimonio storico. La sua Piazza del Popolo, considerata una delle più belle d'Italia, è un capolavoro di eleganza rinascimentale, circondata da palazzi storici e dalla maestosa chiesa di San Francesco. L’itinerario fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), un itinerario che attraversa le Marche collegando santuari, conventi e chiese storiche. È un cammino che invita alla riflessione e alla contemplazione, offrendo momenti di raccoglimento e di contatto profondo con la spiritualità che permea queste terre. Con una lunghezza di circa 26 chilometri e un dislivello positivo di oltre 1000 metri, l'itinerario è impegnativo, ma alla portata di escursionisti con una buona preparazione fisica. Generalmente, il percorso richiede tra le 8 e le 9 ore per essere completato, a seconda del ritmo di camminata e delle soste lungo il tragitto.
valdaso
Cammino Francescano della Marca - tappa 6
Questo itinerario, che fa parte del Cammino Francescano della Marca, si snoda per circa 22 chilometri, partendo da Sarnano, un incantevole borgo medievale situato ai piedi dei Monti Sibillini, e terminando a Comunanza, altra località immersa nel verde delle colline marchigiane. Sarnano, punto di partenza di questo viaggio, accoglie l’escursionista con il suo centro storico perfettamente conservato. Passeggiare tra le sue strette vie acciottolate, ammirando le case in pietra e le antiche chiese, è un’esperienza che riconnette con le radici profonde della cultura marchigiana. Sarnano è anche nota per le sue terme, il che la rende una tappa perfetta per chi vuole combinare l’amore per la storia con il benessere fisico. Lasciata Sarnano alle spalle, l’itinerario si inoltra in un paesaggio naturale variegato, che alterna dolci colline a panorami montani. Il percorso attraversa vigneti, oliveti e boschi, offrendo una vista continua sui Monti Sibillini, le maestose vette che dominano questa parte delle Marche. Lungo il cammino, si attraversano frazioni e piccoli borghi dove il tempo scorre lentamente e la vita quotidiana segue ancora i ritmi della natura. Questi luoghi conservano intatta l'autenticità della vita rurale marchigiana, e rappresentano un’opportunità per scoprire la vera essenza di questa regione, lontano dai circuiti turistici più battuti. Il sentiero è caratterizzato da una varietà di terreni che rendono l’escursione interessante e mai monotona. Con un dislivello positivo di circa 630 m e uno negativo superiore ai 700 m, l’itinerario presenta alcune sfide, rendendolo particolarmente adatto a escursionisti con una buona preparazione fisica, alla ricerca di un’esperienza di immersione nelle bellezze della natura circostante. Il tempo necessario per completare l’itinerario varia generalmente tra le 6 e le 7 ore, un lasso di tempo che permette di godere appieno di ogni tappa, senza fretta, assaporando ogni angolo del paesaggio e magari fermandosi per una sosta rigenerante in uno dei tanti luoghi suggestivi lungo la strada. Ogni passo conduce più vicino a Comunanza, la meta finale, dove l’escursionista viene accolto da un borgo tranquillo e ospitale, immerso nel verde e ricco di storia e tradizioni. Questo cammino fa parte del più ampio Cammino Francescano della Marca (link), un percorso che segue le orme di San Francesco d’Assisi attraverso l’Italia centrale. Camminare lungo questo itinerario significa non solo esplorare la bellezza naturale delle Marche, ma anche scoprire il loro legame con la spiritualità e la natura, palpabile in ogni momento del cammino.
valdaso
Anello Gravel, Monte dell'Ascensione
Partiamo dal centro storico di Rotella, affascinante borgo ai piedi del Monte dell’Ascensione. La prima tappa è Poggio Canoso, dove visitiamo l’Ecomuseo del Monte dell’Ascensione, una sosta che ci introduce al territorio che andremo a esplorare. Riprendiamo il percorso su un bel tratto sterrato che ci conduce alla strada provinciale; qui svoltiamo a destra e, al primo bivio, teniamo la sinistra per dirigerci verso sud. La strada inizia a scendere e presto imbocchiamo un nuovo sterrato sulla sinistra. Affrontiamo una breve ma ripida salita, sotto le imponenti balze del Monte dell’Ascensione, che da questo versante mostra il suo lato più selvaggio e dirupato. Raggiungiamo Polesio, un borgo che sembra sospeso nel tempo, e proseguiamo fino alla chiesetta di San Giacomo, dove svoltiamo a sinistra per una lunga salita sterrata. Qui le vedute sui calanchi sono semplicemente spettacolari. Superati due chilometri di salita, la strada si fa più agevole, e iniziamo la discesa verso Capradosso, piccolo borgo che raggiungiamo con una deviazione sulla sinistra. Proseguiamo passando vicino al santuario di Montemisio, un piccolo angolo di pace, e infine rientriamo a Rotella, con l’animo colmo di bellezza. Qualche strappo impegnativo richiede un po’ di allenamento, ma con una e-bike adatta agli sterrati, queste salite si affrontano senza eccessiva fatica, permettendo di godere al meglio dei paesaggi circostanti. Prestare attenzione nei tratti di discesa su sterrato.
valdaso
Panorami della Valdaso
Partendo dalla chiesa di Montotto, facilmente raggiungibile da Petritoli e con possibilità di parcheggio, ci incamminiamo verso sud lungo una tranquilla stradina asfaltata. Dopo poco, svoltiamo a sinistra imboccando una sterrata che, tra campi e dolci pendenze, ci conduce verso il crinale. Qui, attraversiamo la strada asfaltata e imbocchiamo una stradina campestre sulla sinistra, risalendo la collina fino a raggiungere un punto panoramico spettacolare, dove il nostro sguardo abbraccia a 360 gradi la bellezza della Valdaso, tra colline, borghi e, in lontananza, il mare. Dopo una pausa, torniamo sui nostri passi fino alla strada provinciale, prendiamo a destra e poi ancora a sinistra per rientrare alla chiesa. Nei pressi troviamo un parco attrezzato con tavoli, perfetto per un picnic immerso nella quiete di questo angolo incantato delle Marche.
valdaso
Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 04 - da Rotella a Marina di Altidona
Ripartiamo da Rotella per l’ultimo tratto che ci separa dal ritorno alle spiagge dell’Adriatico. La sveglia ci viene data poco dopo la partenza da una prima salita un po’ impegnativa che si trasforma poi in un falsopiano che ci accompagna sino a Montedinove, il primo borgo della giornata. Il piccolo paese, appollaiato su un cocuzzolo, è ricco di storia e di eleganti architetture, che culminano nella piazza-belvedere recentemente rinnovata. E’ sede di un museo Sistino e del museo delle tombe Picene. Meno di tre chilometri ed eccoci a Montalto delle Marche, uno dei centri principali della Valdaso con un centro storico estremamente interessante e articolato e con interessanti musei da visitare, come il museo Sistino Vescovile, il museo Archeologico, il museo delle Carceri e altri ancora. Montalto è anche il punto più alto del percorso odierno, con i suoi 530 m di quota; da qui, infatti, la strada inizia a scendere in maniera decisa, sino ad arrivare, dopo circa 10 km, a Carassai, altro borgo fortificato con scorci di notevole valore. Scendiamo ancora per circa cinque chilometri prima di affrontare l’ultima vera salita della giornata, che ci farà recuperare 130 m di quota per giungere a Montefiore all’Aso, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, con un centro storico ben conservato, al cui interno svetta il Polo Museale di San Francesco. L’interno della chiesa, oggi sconsacrata, è impreziosito da affreschi ed opere d’arte, mentre nelle sale dell’ex convento è custodito un prezioso polittico di Carlo Crivelli, da poco restaurato. Proseguiamo la discesa, con il mare ormai di fronte a noi, per giungere all’ultimo paese della nostra collana di “perle”, ovvero Campofilone. Il paese è noto nel mondo per esser il centro della produzione della nota pasta di semola di grano duro, realizzata in maniera semi artigianale, ma il paese merita certamente una perlustrazione del suo centro storico, sino al suo culmine, il cosiddetto orto abbaziale, oggi un semplice prato racchiuso tra le antiche mura e con una bella vista sulla valle e sulle montagne ormai lontane e sullo sfondo. Il nostro viaggio è quasi giunto al termine. Ancora pochi chilometri di discesa ed eccoci a Pedaso, che attraverseremo sfruttando la ciclabile adriatica lungo la costa, per terminare sul ponte ciclopedonale da cui siamo partiti, mentre sotto di noi scorre il fiume Aso, giunto anche lui alla sua meta.
valdaso
Borghi vista mare
Partiamo da Monterubbiano, borgo che domina la campagna marchigiana con le sue mura medievali e una vista mozzafiato sui colli e l’Adriatico. Scendiamo lungo una cresta panoramica che ci regala scorci indimenticabili sulla valle dell’Ete, immersi tra campi dorati e filari di cipressi. Prima di arrivare al fiume, deviamo verso destra e iniziamo la salita verso Lapedona, un borgo antico ricco di fascino, con le sue strette viuzze, la chiesa di San Nicolò e il panorama sui vigneti. Proseguiamo verso est, respirando l’aria marina, per raggiungere la piccola e suggestiva chiesa di Madonna Manù, incastonata tra i campi. Da qui svoltiamo a destra e, pedalando su strade sterrate, arriviamo ad Altidona, con la sua torre medievale e i bastioni che raccontano storie di antiche difese. Da Altidona ci spostiamo sulla cresta a fianco, un percorso sterrato che evita il traffico e ci permette di godere della natura incontaminata, prima di rientrare per un breve tratto sulla provinciale. Presto, però, deviamo per visitare Moresco, uno dei borghi più belli d’Italia, con la sua iconica torre eptagonale e una piazzetta che sembra sospesa nel tempo. Il percorso si conclude rientrando nella vicina Monterubbiano, stanchi ma soddisfatti. Commento tecnico: L'itinerario presenta numerosi saliscendi e alcuni strappi impegnativi. È consigliato un po' di allenamento o l'uso di una e-bike per godersi appieno l’esperienza.
valdaso
Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 01 - da Marina di Altidona a Montelparo
Partiamo dal nuovo ponte ciclopedonale che scavalca l’Aso nel punto in cui sfocia in mare, punto di raccordo tra marina d’Altidona e Pedaso. Si inizia subito a salire e in 5,5 km eccoci al primo paese di cresta, Altidona, a 218m slm. Altidona è la prima “perla” da inanellare nella nostra collana di paesi; un piccolo borgo murato che conserva ancora il sapore di un villaggio medievale. Proseguiamo lungo il percorso sino a giungere al bivio per Lapedona, paese gemello raggiungibile con una deviazione di 3,4 km su cresta convergente; altro borgo murato con splendida vista verso Fermo e la sua terra. Ritornati sul nostro crinale, proseguiamo verso Moresco, piccolo ma interessante borgo fortificato caratterizzato da una imponente torre eptagonale che si staglia alla nostra sinistra. Poco prima del paese merita una sosta il piccolo e originale tempietto della Madonna della Salute. Dopo la visita al borgo, riprendiamo la strada per entrare nel centro storico della vicina Monterubbiano, paese di più ampio respiro, ricco di chiese e palazzi storici. Interessante il Museo civico archeologico all’interno dell’ex complesso conventuale di San Francesco. Riprendiamo la nostra strada per giungere a Petritoli, altro paese ricco di storia e fascino. Particolare la sua alta torre civica, del 1832, ispirata a simbolismi religiosi attraverso varie forme geometriche. Proseguiamo a pedalare per giungere al nostro sesto paese, Monte Vidon Combatte, un piccolo borgo-castello con ingresso a doppia porta, ingentilito da loggiati ed archi. Dopo Monte Vidon Combatte la strada inizia a scendere sino a sfiorare i 200 m slm, per poi risalire sino ai 300 di Ortezzano, il cui nucleo storico è caratterizzato da una torre pentagonale, testimonianza dell’antico castello, situata di fronte alla bella chiesa del Suffragio, dalla sinuosa facciata barocca, rigorosamente in cotto. Continuiamo verso il penultimo paese, ovvero Monte Rinaldo, con la sua piccola piazza triangolare dove svetta la torre dell’orologio e nelle cui vicinanze è l’importante sito archeologico di Cuma. La descrizione di questo primo tratto di ciclovia termina dopo circa 46 chilometri e 1200 m di dislivello, a Montelparo, paese ricco di storia e punti di interesse.
valdaso
Trek-Anello del Monte Sibilla
La strada sterrata che conduce fino al rifugio Sibille non è aperta al transito veicolare, ma fortunatamente, durante la stagione estiva, un comodo servizio di navetta collega il rifugio alla borgata di Collina di Montemonaco. I più allenati potranno optare per la salita a piedi, un percorso di circa 6 km che aggiunge 580 metri di dislivello al nostro itinerario. Partiamo quindi con entusiasmo dal rifugio Sibilla, immersi nel meraviglioso paesaggio dei Monti Sibillini. Risaliamo la costa del monte per circa 6 chilometri, guardati a vista del Monte Vettore di fronte a noi. Giunti alla forcella sulla cresta, il nostro sguardo potrà spaziare sul maestoso panorama dell’altro versante, con il monte Priora dinnanzi a noi, mentre lungo la cresta il monte Sibilla si presenta snello e slanciato. Iniziamo a camminare sullo spettacolare sentiero di cresta e raggiungiamo la cima del monte, dove il panorama si apre in un abbraccio mozzafiato su vallate e cime. Ci prendiamo un momento per ammirare il paesaggio, il cuore colmo di bellezza. Iniziamo a scendere proseguendo lungo la cresta ancora per qualche chilometro, sino a che il sentiero piega decisamente a destra per il tratto più ripido e tecnico, in cui prestare attenzione. Al termine del ripido zigzag eccoci nuovamente giunti al rifugio della Sibilla, dove potremo ristorarci prima di scendere a valle.
valdaso
Il Cammino dei Cappuccini - Tappa 16
L'itinerario escursionistico che parte da Rotella e termina a Offida offre un'esperienza immersiva nella bellezza delle colline marchigiane, unendo panorami mozzafiato a un percorso ricco di storia e spiritualità. Questo tragitto, che si snoda attraverso i dolci declivi e le montagne dell'entroterra marchigiano, inizia nel piccolo borgo di Rotella, situato a circa 388 metri sul livello del mare. Da qui, il cammino si sviluppa per quasi 22 chilometri, attraversando paesaggi che alternano verdi colline a boschi ombrosi, fino a giungere alla storica cittadina di Offida, posta a 319 metri di altitudine. Durante il percorso, si è costantemente accompagnati da una varietà di scenari naturali che cambiano con il passare delle ore e con l'altitudine. Lungo il cammino si aprono vedute che alternano ampie distese di campi coltivati, boschi rigogliosi, e scorci sui monti circostanti che fanno sentire la presenza rassicurante delle alte cime, pur rimanendo su sentieri più dolci e accessibili. Ogni tanto, tra una curva e l'altra del sentiero, si possono intravedere piccoli borghi che sembrano sospesi nel tempo, con le loro case in pietra, le viuzze strette e le piazzette silenziose che raccontano storie di una vita semplice e autentica. Non mancano, lungo il percorso, testimonianze della profonda spiritualità che pervade questa terra. Il Cammino dei Cappuccini (link), di cui questo itinerario fa parte, è infatti un percorso che unisce natura e fede, toccando luoghi di grande rilevanza religiosa. Ogni sosta è un invito alla riflessione, una pausa che permette di respirare a pieni polmoni non solo l'aria pura delle colline, ma anche la storia e la spiritualità che questi luoghi custodiscono gelosamente. Il percorso, pur offrendo scorci di rara bellezza e momenti di pace, non è privo di sfide. Il dislivello complessivo di oltre 1000 metri richiede una buona preparazione fisica. Tuttavia, queste difficoltà sono ampiamente ripagate dalla soddisfazione di ogni passo che avvicina alla meta, e dalla sensazione di connessione con l'ambiente circostante che si rafforza ad ogni chilometro. Complessivamente, questo itinerario rappresenta un'esperienza escursionistica di media difficoltà, che si estende per circa 22 chilometri. La durata stimata per completare il percorso varia dalle 6 alle 8 ore, a seconda del ritmo dell'escursionista e delle pause che si decide di fare per ammirare i panorami o visitare i luoghi di culto lungo il tragitto. Al termine del viaggio, l'arrivo a Offida segna la fine di un itinerario che non è solo un viaggio nello spazio, ma anche un percorso interiore. Offida, con il suo centro storico caratteristico e le sue antiche tradizioni, accoglie il viandante con il calore tipico delle Marche, offrendo l'opportunità di apprezzare ancora di più la bellezza di una regione che ha molto da offrire a chi sa scoprirla con il giusto spirito.
valdaso
Dal Mare a Lapedona, Altidona
Iniziamo la nostra piccola avventura ciclistica a Marina di Altidona e ci dirigiamo verso nord seguendo la ciclabile adriatica che ci consente di avanzare in modo piacevole lontani dal traffico. Dopo qualche chilometro la ciclabile termina e si svolta a sinistra sottopassando l’autostrada. Proprio sotto il viadotto dovremo affrontare il passaggio più “avventuroso”: un piccolo guado superabile con un paio di pietre posizionate in loco (nella stagione calda mettere i piedi nei pochi centimetri d’acqua del ruscello potrebbe essere ristoratore). Imboccata la strada in salita sull’altro lato del ruscello, al primo tornante prendiamo a sinistra per inoltrarci in una valle verdeggiante, dove il percorso si fa sterrato. Arriviamo a Lapedona, un antico borgo tutto da esplorare, con splendide vedute sul territorio circostante, luogo ideale per godersi una meritata pausa. Riprendiamo le bici e dopo poche centinaia di metri sulla provinciale, svoltiamo a sinistra imboccando una stradina che, con una ripida discesa e una altrettanto ripida salita, ci porterà sulla cresta a fianco, dove sorge il corrispondente borgo di Altidona. Lungo il percorso i più avventurosi possono fare una breve deviazione sulla sinistra, lungo un sentiero più adatto ai camminatori, per vedere l’Eremo di Saltareccio, un luogo immerso nella natura che, nonostante l’abbandono, emana ancora un grande senso pace. Arrivati alla provinciale, la superiamo di pochi metri per imboccare uno sterrato sulla sinistra senza traffico e “vista mare”. Dopo un paio di chilometri prendiamo a sinistra per arrivare al nostro secondo paese da esplorare, Altidona, altro piccolo borgo fortificato ricco di scorci e di sorprese. Lasciamo Altidona scendendo lungo la Provinciale e svoltiamo sulla sinistra dopo un chilometro circa, imboccando via Cantagallo. Questa piccola strada sterrata “fuori dal mondo” ci regalerà scorci stupendi sul mare sino a condurci sotto il viadotto iniziale, nel punto del guado, dove imbocchiamo la nostra ciclabile adriatica per rientrare a Marina di Altidona in tutta tranquillità, respirando l’odore del mare. Itinerario semplice e perfetto per una e-bike a ruote un po’ larghe; ai muscolari è richiesto un po’ di impegno fisico per superare qualche salita più ripida.
valdaso
Da Montalto a Patrignone
Partiamo dall’importante e interessante borgo di Montalto delle Marche, di impianto medievale, ricco di storia, preziose architetture e musei. Dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta ci dirigiamo verso Porta Marina che aggiriamo sulla sinistra, per scendere rapidamente verso la provinciale. Dopo 200m, alla prima curva, imbocchiamo un sentiero che taglia la provinciale per raggiungere rapidamente il piccolo ma importante borgo di Patrignone, incastonato nel paesaggio collinare, con tratti cinta muraria, porte di accesso fortificate ed edifici dei secoli XV-XVII, fra cui la chiesa romanico-gotica di Santa Maria de Viminatu. Dopo l’esplorazione del paese ci inoltriamo tra stradine di campagna alla scoperta di alcune chiese campestri; la Madonna delle Grazie, dalla caratteristica pianta ottagonale, e la chiesa della Santissima Annunziata, con all’interno affreschi dei primi del ‘500. Chiudiamo questo breve anello ripassando da Patrignone e risalendo i sentieri precedenti per poi prendere un taglio sulla sinistra che ci porta sulla Provinciale 23, ormai a Montalto. Prima però di tornare alla piazza della Cattedrale, faremo una breve digressione sulla sinistra, per andare a vedere la bella chiesa di Sant’Agostino, immersa nel verde di una pineta. La chiesa è ciò che resta di un importante monastero agostiniano; oggi è sconsacrata e sede di mostre e concerti.
valdaso
Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 02 - da Montelparo a Montemonaco
Riprendiamo il percorso della Ciclovia dei Crinali continuando a pedalare verso le montagne, ormai non più così lontane. Il primo paese che raggiungiamo, dopo 5 chilometri, è Santa Vittoria in Matenano, storicamente legato al feudo dell’imperiale Abbazia di Farfa e ricco di testimonianze storiche. Dopo un po’ di saliscendi la strada inizia a salire in maniera decisa sino a raggiungere gli 800 m di altezza di Montefalcone Appennino, costruito scenograficamente su una rupe di arenaria e con splendide vedute sulla valle. Il paese è guardato a vista dalla torre dell’antico castello ed è ricco di punti di interesse come il piccolo ma affascinante museo del fossile e del minerale. In uscita dal paese attraversiamo il “foro delle scalelle”, una galleria di 47 metri con poche analogie in Italia, scavata direttamente nella roccia con martello e scalpello nel 1837. Iniziamo una lunga discesa che ci porta a Comunanza, l’unico paese storico della Valdaso costruito sul fondovalle. La cittadina è punto di riferimento importante per l’alta valle dell’Aso e riunisce molti servizi; un centro medico, farmacie, supermercati, negozi, ristoranti e molto altro. Al di là del fiume, sulla sponda destra, è raccolto il nucleo storico della cittadina, in cui spicca il Museo di Arte Sacra, facente parte della rete dei Musei Sistini. Dai 446 m di Comunanza, punto più basso della giornata, ricominciamo a salire ma ancora con alcuni saliscendi, sino a raggiungere Montefortino. Il paese, adagiato su una altura, possiede un significativo patrimonio di beni culturali, tra cui la Pinacoteca Civica ospitata nel pregevole e signorile Palazzo Leopardi. Dopo Montefortino ci resta solo la salita finale che ci porterà ai 983 metri slm di Montemonaco, punto di arrivo della giornata e punto più alto di tutta la Ciclovia. Circa un paio di chilometri dopo aver lasciato Montefortino, sulla nostra sinistra si stacca il bivio per la chiesa di Sant’Angelo in Spino. E’ una deviazione su sterrato, adatta a chi ha gambe buone o batteria ancora carica (sono circa 2 km per 170m di dislivello), ma la chiesa, isolata in cima a un colle, antichissima e dalla particolare struttura ad absidi contrapposti, merita lo sforzo. La salita finale prosegue morbida e pedalabile e con un ultimo sforzo eccoci arrivati a Montemonaco, ai piedi delle grandi montagne e porta di accesso al parco dei Sibillini.
valdaso
Il Cammino dei Cappuccini - Tappa 14
Il percorso escursionistico che collega Montefortino a Montefalcone Appennino rappresenta una delle esperienze più affascinanti per chi desidera immergersi nel cuore delle Marche, tra paesaggi montani, borghi medievali e una natura incontaminata. Questo itinerario, parte del Cammino dei Cappuccini, offre un’opportunità di entrare in contatto con la spiritualità e la storia di questa regione. La tappa inizia a Montefortino, un pittoresco borgo situato ai piedi dei Monti Sibillini. Montefortino, con le sue strette vie medievali e l’atmosfera autentica, è il punto di partenza ideale per esplorare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Da qui, il sentiero si snoda verso nord-est, attraverso un paesaggio dominato da colline verdeggianti e valli profonde, regalando viste spettacolari sulle cime circostanti. Il percorso, lungo circa 24 chilometri, è vario e impegnativo, con un dislivello positivo di circa 1173 metri. La natura del terreno, prevalentemente montano, richiede una buona preparazione fisica, soprattutto nei tratti in salita. Tuttavia, ogni fatica viene ripagata dalla bellezza dei panorami che si aprono lungo il cammino. Il sentiero attraversa boschi ombrosi, prati fioriti e antichi sentieri utilizzati per secoli dai pellegrini e dai pastori locali. Dopo circa sei ore di cammino, a un ritmo moderato, si raggiunge Montefalcone Appennino, un borgo arroccato su uno sperone roccioso che domina la vallata sottostante. Montefalcone Appennino è noto per il suo centro storico ben conservato e per le viste mozzafiato che si godono dalle sue mura. Montefalcone, con le sue stradine acciottolate e le antiche chiese, è il luogo perfetto per concludere la giornata di cammino. Questo percorso fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), un itinerario che unisce natura, cultura e spiritualità. Seguire questo sentiero significa non solo sfidare se stessi fisicamente, ma anche entrare in sintonia con l’ambiente circostante e con la storia di una regione che ha molto da offrire. Ogni passo lungo il cammino è un invito a riflettere e a godere della bellezza e della pace che caratterizzano queste terre. In sintesi, l’itinerario da Montefortino a Montefalcone Appennino è molto più di una semplice escursione: è un viaggio nell’anima delle Marche, tra la spiritualità dei frati Cappuccini e la maestosità della natura che domina questo angolo d’Italia.
valdaso