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Su e giù per la Valle dell'Aso
Partiamo da Comunanza, unico borgo della Valdaso a sorgere sul fondovalle, un punto di partenza ideale per esplorare queste terre. Pedaliamo su strade minori, immergendoci nel verde delle colline, e raggiungiamo Force, un borgo antico che sembra sospeso nel tempo, con le sue case in pietra e le stradine che si snodano tra scorci pittoreschi. Dopo una breve sosta, proseguiamo in discesa verso il fondovalle, da dove iniziamo la risalita sul versante opposto. Qui ci attende Montefalcone Appennino, un altro borgo affascinante arroccato su uno sperone roccioso, dove svetta il castello medievale, custode di secoli di storia. Non possiamo non visitare il museo locale, che conserva preziosi reperti archeologici e opere d’arte, testimoni della cultura e delle tradizioni del luogo. Concludiamo il nostro viaggio scendendo lungo una strada minore, che nell’ultimo tratto si trasforma in sterrato. Raggiungiamo nuovamente Comunanza, appagati dai panorami e dalla bellezza di questi luoghi. L’itinerario presenta poco sterrato ma due salite piuttosto lunghe, che richiedono un po' di allenamento. Tuttavia, con una e-bike sono facilmente affrontabili, permettendo di godere appieno del paesaggio e dei borghi.
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Trek-Anello del Monte Sibilla
La strada sterrata che conduce fino al rifugio Sibille non è aperta al transito veicolare, ma fortunatamente, durante la stagione estiva, un comodo servizio di navetta collega il rifugio alla borgata di Collina di Montemonaco. I più allenati potranno optare per la salita a piedi, un percorso di circa 6 km che aggiunge 580 metri di dislivello al nostro itinerario. Partiamo quindi con entusiasmo dal rifugio Sibilla, immersi nel meraviglioso paesaggio dei Monti Sibillini. Risaliamo la costa del monte per circa 6 chilometri, guardati a vista del Monte Vettore di fronte a noi. Giunti alla forcella sulla cresta, il nostro sguardo potrà spaziare sul maestoso panorama dell’altro versante, con il monte Priora dinnanzi a noi, mentre lungo la cresta il monte Sibilla si presenta snello e slanciato. Iniziamo a camminare sullo spettacolare sentiero di cresta e raggiungiamo la cima del monte, dove il panorama si apre in un abbraccio mozzafiato su vallate e cime. Ci prendiamo un momento per ammirare il paesaggio, il cuore colmo di bellezza. Iniziamo a scendere proseguendo lungo la cresta ancora per qualche chilometro, sino a che il sentiero piega decisamente a destra per il tratto più ripido e tecnico, in cui prestare attenzione. Al termine del ripido zigzag eccoci nuovamente giunti al rifugio della Sibilla, dove potremo ristorarci prima di scendere a valle.
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Cammino Francescano della Marca - tappa 6
Questo itinerario, che fa parte del Cammino Francescano della Marca, si snoda per circa 22 chilometri, partendo da Sarnano, un incantevole borgo medievale situato ai piedi dei Monti Sibillini, e terminando a Comunanza, altra località immersa nel verde delle colline marchigiane. Sarnano, punto di partenza di questo viaggio, accoglie l’escursionista con il suo centro storico perfettamente conservato. Passeggiare tra le sue strette vie acciottolate, ammirando le case in pietra e le antiche chiese, è un’esperienza che riconnette con le radici profonde della cultura marchigiana. Sarnano è anche nota per le sue terme, il che la rende una tappa perfetta per chi vuole combinare l’amore per la storia con il benessere fisico. Lasciata Sarnano alle spalle, l’itinerario si inoltra in un paesaggio naturale variegato, che alterna dolci colline a panorami montani. Il percorso attraversa vigneti, oliveti e boschi, offrendo una vista continua sui Monti Sibillini, le maestose vette che dominano questa parte delle Marche. Lungo il cammino, si attraversano frazioni e piccoli borghi dove il tempo scorre lentamente e la vita quotidiana segue ancora i ritmi della natura. Questi luoghi conservano intatta l'autenticità della vita rurale marchigiana, e rappresentano un’opportunità per scoprire la vera essenza di questa regione, lontano dai circuiti turistici più battuti. Il sentiero è caratterizzato da una varietà di terreni che rendono l’escursione interessante e mai monotona. Con un dislivello positivo di circa 630 m e uno negativo superiore ai 700 m, l’itinerario presenta alcune sfide, rendendolo particolarmente adatto a escursionisti con una buona preparazione fisica, alla ricerca di un’esperienza di immersione nelle bellezze della natura circostante. Il tempo necessario per completare l’itinerario varia generalmente tra le 6 e le 7 ore, un lasso di tempo che permette di godere appieno di ogni tappa, senza fretta, assaporando ogni angolo del paesaggio e magari fermandosi per una sosta rigenerante in uno dei tanti luoghi suggestivi lungo la strada. Ogni passo conduce più vicino a Comunanza, la meta finale, dove l’escursionista viene accolto da un borgo tranquillo e ospitale, immerso nel verde e ricco di storia e tradizioni. Questo cammino fa parte del più ampio Cammino Francescano della Marca (link), un percorso che segue le orme di San Francesco d’Assisi attraverso l’Italia centrale. Camminare lungo questo itinerario significa non solo esplorare la bellezza naturale delle Marche, ma anche scoprire il loro legame con la spiritualità e la natura, palpabile in ogni momento del cammino.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 04 - da Rotella a Marina di Altidona
Ripartiamo da Rotella per l’ultimo tratto che ci separa dal ritorno alle spiagge dell’Adriatico. La sveglia ci viene data poco dopo la partenza da una prima salita un po’ impegnativa che si trasforma poi in un falsopiano che ci accompagna sino a Montedinove, il primo borgo della giornata. Il piccolo paese, appollaiato su un cocuzzolo, è ricco di storia e di eleganti architetture, che culminano nella piazza-belvedere recentemente rinnovata. E’ sede di un museo Sistino e del museo delle tombe Picene. Meno di tre chilometri ed eccoci a Montalto delle Marche, uno dei centri principali della Valdaso con un centro storico estremamente interessante e articolato e con interessanti musei da visitare, come il museo Sistino Vescovile, il museo Archeologico, il museo delle Carceri e altri ancora. Montalto è anche il punto più alto del percorso odierno, con i suoi 530 m di quota; da qui, infatti, la strada inizia a scendere in maniera decisa, sino ad arrivare, dopo circa 10 km, a Carassai, altro borgo fortificato con scorci di notevole valore. Scendiamo ancora per circa cinque chilometri prima di affrontare l’ultima vera salita della giornata, che ci farà recuperare 130 m di quota per giungere a Montefiore all’Aso, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, con un centro storico ben conservato, al cui interno svetta il Polo Museale di San Francesco. L’interno della chiesa, oggi sconsacrata, è impreziosito da affreschi ed opere d’arte, mentre nelle sale dell’ex convento è custodito un prezioso polittico di Carlo Crivelli, da poco restaurato. Proseguiamo la discesa, con il mare ormai di fronte a noi, per giungere all’ultimo paese della nostra collana di “perle”, ovvero Campofilone. Il paese è noto nel mondo per esser il centro della produzione della nota pasta di semola di grano duro, realizzata in maniera semi artigianale, ma il paese merita certamente una perlustrazione del suo centro storico, sino al suo culmine, il cosiddetto orto abbaziale, oggi un semplice prato racchiuso tra le antiche mura e con una bella vista sulla valle e sulle montagne ormai lontane e sullo sfondo. Il nostro viaggio è quasi giunto al termine. Ancora pochi chilometri di discesa ed eccoci a Pedaso, che attraverseremo sfruttando la ciclabile adriatica lungo la costa, per terminare sul ponte ciclopedonale da cui siamo partiti, mentre sotto di noi scorre il fiume Aso, giunto anche lui alla sua meta.
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Enoturismo a Forca di Presta
Un itinerario esperienziale tra i panorami mozzafiato di Forca di Presta, da vivere con la magia del crepuscolo. Suggestivo nei mesi invernali. Possibilità di scoprire gli autentici sapori con una degustazione presso la Cantina "Terra Divina" ad Arquata del Tronto (AP).
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Enoturismo a Offida
Una passeggiata esperienziale con cani, che può essere guidata da un’educatrice cinofila e una guida GAE, per l’inclusione di soggetti con difficoltà relazionali o ansia sociale, o famiglie con animali domestici come parte integrante del nucleo. L’attività di valorizzazione del concetto di turismo pet-friendly consapevole, promuovendo il benessere animale e il rispetto del contesto naturale. Ospitalità e degustazione presso la cantina "La Valle del Sole" ad Offida (AP).
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Il Cammino dei Cappuccini - Tappa 16
L'itinerario escursionistico che parte da Rotella e termina a Offida offre un'esperienza immersiva nella bellezza delle colline marchigiane, unendo panorami mozzafiato a un percorso ricco di storia e spiritualità. Questo tragitto, che si snoda attraverso i dolci declivi e le montagne dell'entroterra marchigiano, inizia nel piccolo borgo di Rotella, situato a circa 388 metri sul livello del mare. Da qui, il cammino si sviluppa per quasi 22 chilometri, attraversando paesaggi che alternano verdi colline a boschi ombrosi, fino a giungere alla storica cittadina di Offida, posta a 319 metri di altitudine. Durante il percorso, si è costantemente accompagnati da una varietà di scenari naturali che cambiano con il passare delle ore e con l'altitudine. Lungo il cammino si aprono vedute che alternano ampie distese di campi coltivati, boschi rigogliosi, e scorci sui monti circostanti che fanno sentire la presenza rassicurante delle alte cime, pur rimanendo su sentieri più dolci e accessibili. Ogni tanto, tra una curva e l'altra del sentiero, si possono intravedere piccoli borghi che sembrano sospesi nel tempo, con le loro case in pietra, le viuzze strette e le piazzette silenziose che raccontano storie di una vita semplice e autentica. Non mancano, lungo il percorso, testimonianze della profonda spiritualità che pervade questa terra. Il Cammino dei Cappuccini (link), di cui questo itinerario fa parte, è infatti un percorso che unisce natura e fede, toccando luoghi di grande rilevanza religiosa. Ogni sosta è un invito alla riflessione, una pausa che permette di respirare a pieni polmoni non solo l'aria pura delle colline, ma anche la storia e la spiritualità che questi luoghi custodiscono gelosamente. Il percorso, pur offrendo scorci di rara bellezza e momenti di pace, non è privo di sfide. Il dislivello complessivo di oltre 1000 metri richiede una buona preparazione fisica. Tuttavia, queste difficoltà sono ampiamente ripagate dalla soddisfazione di ogni passo che avvicina alla meta, e dalla sensazione di connessione con l'ambiente circostante che si rafforza ad ogni chilometro. Complessivamente, questo itinerario rappresenta un'esperienza escursionistica di media difficoltà, che si estende per circa 22 chilometri. La durata stimata per completare il percorso varia dalle 6 alle 8 ore, a seconda del ritmo dell'escursionista e delle pause che si decide di fare per ammirare i panorami o visitare i luoghi di culto lungo il tragitto. Al termine del viaggio, l'arrivo a Offida segna la fine di un itinerario che non è solo un viaggio nello spazio, ma anche un percorso interiore. Offida, con il suo centro storico caratteristico e le sue antiche tradizioni, accoglie il viandante con il calore tipico delle Marche, offrendo l'opportunità di apprezzare ancora di più la bellezza di una regione che ha molto da offrire a chi sa scoprirla con il giusto spirito.
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Il Cammino dei Cappuccini - Tappa 14
Il percorso escursionistico che collega Montefortino a Montefalcone Appennino rappresenta una delle esperienze più affascinanti per chi desidera immergersi nel cuore delle Marche, tra paesaggi montani, borghi medievali e una natura incontaminata. Questo itinerario, parte del Cammino dei Cappuccini, offre un’opportunità di entrare in contatto con la spiritualità e la storia di questa regione. La tappa inizia a Montefortino, un pittoresco borgo situato ai piedi dei Monti Sibillini. Montefortino, con le sue strette vie medievali e l’atmosfera autentica, è il punto di partenza ideale per esplorare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Da qui, il sentiero si snoda verso nord-est, attraverso un paesaggio dominato da colline verdeggianti e valli profonde, regalando viste spettacolari sulle cime circostanti. Il percorso, lungo circa 24 chilometri, è vario e impegnativo, con un dislivello positivo di circa 1173 metri. La natura del terreno, prevalentemente montano, richiede una buona preparazione fisica, soprattutto nei tratti in salita. Tuttavia, ogni fatica viene ripagata dalla bellezza dei panorami che si aprono lungo il cammino. Il sentiero attraversa boschi ombrosi, prati fioriti e antichi sentieri utilizzati per secoli dai pellegrini e dai pastori locali. Dopo circa sei ore di cammino, a un ritmo moderato, si raggiunge Montefalcone Appennino, un borgo arroccato su uno sperone roccioso che domina la vallata sottostante. Montefalcone Appennino è noto per il suo centro storico ben conservato e per le viste mozzafiato che si godono dalle sue mura. Montefalcone, con le sue stradine acciottolate e le antiche chiese, è il luogo perfetto per concludere la giornata di cammino. Questo percorso fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), un itinerario che unisce natura, cultura e spiritualità. Seguire questo sentiero significa non solo sfidare se stessi fisicamente, ma anche entrare in sintonia con l’ambiente circostante e con la storia di una regione che ha molto da offrire. Ogni passo lungo il cammino è un invito a riflettere e a godere della bellezza e della pace che caratterizzano queste terre. In sintesi, l’itinerario da Montefortino a Montefalcone Appennino è molto più di una semplice escursione: è un viaggio nell’anima delle Marche, tra la spiritualità dei frati Cappuccini e la maestosità della natura che domina questo angolo d’Italia.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 02 - da Montelparo a Montemonaco
Riprendiamo il percorso della Ciclovia dei Crinali continuando a pedalare verso le montagne, ormai non più così lontane. Il primo paese che raggiungiamo, dopo 5 chilometri, è Santa Vittoria in Matenano, storicamente legato al feudo dell’imperiale Abbazia di Farfa e ricco di testimonianze storiche. Dopo un po’ di saliscendi la strada inizia a salire in maniera decisa sino a raggiungere gli 800 m di altezza di Montefalcone Appennino, costruito scenograficamente su una rupe di arenaria e con splendide vedute sulla valle. Il paese è guardato a vista dalla torre dell’antico castello ed è ricco di punti di interesse come il piccolo ma affascinante museo del fossile e del minerale. In uscita dal paese attraversiamo il “foro delle scalelle”, una galleria di 47 metri con poche analogie in Italia, scavata direttamente nella roccia con martello e scalpello nel 1837. Iniziamo una lunga discesa che ci porta a Comunanza, l’unico paese storico della Valdaso costruito sul fondovalle. La cittadina è punto di riferimento importante per l’alta valle dell’Aso e riunisce molti servizi; un centro medico, farmacie, supermercati, negozi, ristoranti e molto altro. Al di là del fiume, sulla sponda destra, è raccolto il nucleo storico della cittadina, in cui spicca il Museo di Arte Sacra, facente parte della rete dei Musei Sistini. Dai 446 m di Comunanza, punto più basso della giornata, ricominciamo a salire ma ancora con alcuni saliscendi, sino a raggiungere Montefortino. Il paese, adagiato su una altura, possiede un significativo patrimonio di beni culturali, tra cui la Pinacoteca Civica ospitata nel pregevole e signorile Palazzo Leopardi. Dopo Montefortino ci resta solo la salita finale che ci porterà ai 983 metri slm di Montemonaco, punto di arrivo della giornata e punto più alto di tutta la Ciclovia. Circa un paio di chilometri dopo aver lasciato Montefortino, sulla nostra sinistra si stacca il bivio per la chiesa di Sant’Angelo in Spino. E’ una deviazione su sterrato, adatta a chi ha gambe buone o batteria ancora carica (sono circa 2 km per 170m di dislivello), ma la chiesa, isolata in cima a un colle, antichissima e dalla particolare struttura ad absidi contrapposti, merita lo sforzo. La salita finale prosegue morbida e pedalabile e con un ultimo sforzo eccoci arrivati a Montemonaco, ai piedi delle grandi montagne e porta di accesso al parco dei Sibillini.
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Da Montefiore dell’Aso al lago di Montecantino
Partiamo dal centro di Montefiore dell’Aso, dopo una bella colazione e una doverosa visita al bellissimo centro storico, con scorci su mare e Appennino. Usciamo in direzione del Cimitero proseguendo sino all'ingresso. Una volta di fronte al cancello prendiamo una strada secondaria sulla sinistra, ombreggiata e in dolce discesa, che, tra rilassanti scorci sulla campagna, ci porterà sino alle sponde del lago di Montecantino, un piccolo invaso artificiale nascosto in una valletta minore. Si arriva alla diga che non può essere attraversata, ma poco distante sulla sinistra, una breve discesa ci porta ad un ponte che attraversiamo. Qui inizia una ripida salita che ci porterà ad imboccare via di Fonte Trufo, dove prenderemo a destra per rientrare al punto di partenza.
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Enoturismo a Castorano
Itinerario dal centro storico del borgo di Castorano (AP) alla natura, tra i calanchi del Piceno. Tappa obbligatoria lungo il camminio alla cantina "Cameli Irene".
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Borghi sperduti e chiese solitarie
Partiamo da Comunanza e, attraversato il nucleo storico, seguiamo il corso del fiume Aso. Pedaliamo lungo strade sterrate fino al lago di Gerosa, costeggiandolo per immergerci nei paesaggi collinari. Prima della diga attraversiamo nuovamente il fiume, nei pressi dell’antico ponte romano di Gerosa che merita certamente una sosta. Con il lago alla nostra destra, continuiamo sino alla breve deviazione verso la chiesa romanica di San Giorgio all'Isola dalla particolare architettura e arricchita all’interno da preziosi affreschi, luogo ideale per una sosta ristoratrice. Riprendiamo il percorso e raggiungiamo la provinciale che prendiamo a sinistra, iniziando a salire più decisi. Superata la nostra quota massima di 950 m s.l.m. proseguiamo sulla strada di cresta e, a Propezzano, facciamo un’altra deviazione verso la chiesa di San Vito di Propezzano, che ci accoglie sul colle in un'atmosfera suggestiva. Proseguendo, arriviamo a Polverina, dove deviamo tra le case per raggiungere lungo una stradina sterrata la chiesa di Santa Maria Assunta, in splendida posizione ma che porta ancora i segni dell'ultimo terremoto. Da qui, riprendiamo la provinciale per lasciarla poco dopo seguendo un percorso che ci porta al borgo di Gabbiano, non prima di un’altra deviazione fino alla chiesetta di Sant’Emidio, incastonata in un paesaggio senza tempo. Rientriamo poi sulla strada di cresta, e all’altezza di Croce di Casale deviamo su strade minori e sterrate, fino al borgo abbandonato di Nasuto, con la sua particolare chiesa di architettura novecentesca. Dal prato dietro la chiesa possiamo salutare per l’ultima volta il grandioso panorama sui Sibillini. Si continua con uno strappo abbastanza duro, ma breve, per poi proseguire in discesa lungo belle strade sterrate sino al nostro rientro a Comunanza. Il percorso è impegnativo, ma una e-bike può agevolare l’itinerario, permettendo di godere appieno dei luoghi soffrendo meno la fatica.
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Anello Gravel, Rotella - Force
Lasciamo il paese di Rotella e affrontiamo il primo chilometro e mezzo di salita impegnativa che ci porta su Contrada Colle, una lunga strada sterrata che si snoda dolcemente su una cresta di colline offrendo splendidi panorami sui Monti Sibillini e sulla Valdaso. Mentre pedaliamo immersi nella bellezza, di fronte a noi si staglia il profilo del borgo di Force, nostra meta. Prima però (all’incirca al km 8 dalla partenza) consigliamo la breve deviazione sulla sinistra per raggiungere gli affascinanti ruderi della chiesa di San Taddeo, luogo perduto nel tempo guardato da lontano dal Monte Vettore. Raggiungiamo infine Force (km 13) dove una sosta è d’obbligo per visitare l’antico borgo (da non perdere il museo dei Ramai) e per ricaricare le energie. Riprendiamo a pedalare su un tratto asfaltato che segue le linee di livello, che ci permette di godere di una pedalata scorrevole sino al piccolo borgo di Quinzano, dove potremo ammirare un superbo panorama sui monti Sibillini. Un bel tratto sterrato ci riporta sulla Provinciale che seguiamo per circa un chilometro verso nord. Al bivio per Montemoro svoltiamo a destra e iniziamo il percorso di ritorno tra campi coltivati e vigneti, percorso ideale per apprezzare appieno il paesaggio rurale (con possibilità di degustazioni vinicole). Proseguendo, arriviamo nel compatto e antico borgo di Poggio Canoso, un altro piccolo gioiello nascosto tra le colline che regala scorci affascinanti e la sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo. Nel borgo ha sede anche l’ Ecomuseo del Monte dell’Ascensione. Da qui, il percorso ci riporta verso Rotella, chiudendo un anello che unisce natura, storia e tranquillità, perfetto per gli amanti del gravel.
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Il Cammino dei Cappuccini - Bike -Tappa 5
Questo itinerario è un'affascinante avventura su due ruote che si snoda tra Camerino e Montefortino, due borghi ricchi di storia e immersi nel suggestivo paesaggio delle Marche. Partendo dalla storica città di Camerino, situata a circa 609 metri di altitudine, i ciclisti iniziano il loro viaggio attraversando le verdi colline e i maestosi monti della regione, immergendosi in un territorio che è un vero e proprio scrigno di tesori culturali e naturali. Camerino, con le sue antiche mura, il Palazzo Ducale e la Rocca Borgesca, offre un inizio ricco di suggestioni storiche. Lasciandosi alle spalle questo borgo medievale, l'itinerario si dirige verso sud, entrando nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Questo tratto è particolarmente affascinante, regalando panorami mozzafiato sulle montagne, tra valli profonde e crinali elevati. La natura qui è protagonista, con la possibilità di incontrare specie animali tipiche dell'Appennino e di ammirare una flora varia e rigogliosa. Il percorso, lungo circa 73,5 chilometri, con un dislivello totale di circa 3240 metri, è impegnativo anche per i ciclisti più esperti. Le salite, a volte ripide, mettono alla prova la resistenza, ma ogni sforzo viene ripagato dalla bellezza del paesaggio e dalla soddisfazione di affrontare un percorso così impegnativo. Anche le discese richiedono attenzione, soprattutto nei tratti più tecnici, dove il terreno può diventare insidioso. Dopo aver attraversato luoghi di rara bellezza e superato le fatiche delle alture, l'arrivo a Montefortino segna la conclusione di questa intensa esperienza. Situato a 573 metri di altitudine, Montefortino è un borgo che conserva intatta la sua atmosfera medievale. Le sue strette vie, il Santuario della Madonna dell'Ambro e le case in pietra accolgono i ciclisti con il loro fascino senza tempo. Questo piccolo centro ai piedi dei Monti Sibillini offre un meritato riposo e un'opportunità per riflettere sulla bellezza e la sfida del percorso appena concluso. In termini di tempo, l'intero itinerario richiede almeno 5 ore per essere completato, dai ciclisti ben allenati. Tuttavia, è consigliabile prendersi più tempo per godere appieno delle meraviglie lungo il cammino, fermandosi per ammirare i panorami, fare una pausa o visitare i luoghi di interesse. Questo itinerario fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), un percorso che attraversa le Marche collegando luoghi di grande rilevanza spirituale e culturale legati alla tradizione francescana. È un viaggio che non è solo fisico, ma anche interiore, un'opportunità per riconnettersi con la natura e con la storia, seguendo le tracce di antichi pellegrini in un paesaggio che ha mantenuto intatto il suo fascino nel corso dei secoli.
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Cammino Francescano della Marca
Queste due tappe fanno parte del Cammino Francescano della Marca (link), da Sarnano a Comunanza e da Comunanza a Venarotta. Un itinerario che segue le orme di San Francesco d'Assisi attraverso le regioni dell'Italia centrale. Il percorso è caratterizzato da un forte legame con la spiritualità e con la natura, attraversando luoghi che evocano la semplicità e la contemplazione che erano tanto care al santo. Camminare lungo questo sentiero non significa solo esplorare la bellezza naturale delle Marche, ma anche immergersi in un viaggio spirituale che invita alla riflessione e alla connessione profonda con l'ambiente circostante.
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Nel cuore della Valdaso - da Montefiore a Montalto
Partiamo da Montefiore dell'Aso, catalogato tra i borghi più belli d’Italia, e scendiamo ripidamente nella valle del torrente Menocchia, immersi nel verde della natura. Dopo un tranquillo tratto di fondovalle iniziamo la risalita verso l’antica borgata di Porchia, un luogo caratteristico e tutto da scoprire. Continuando raggiungiamo Patrignone, un'altra deliziosa borgata, e proseguiamo verso Montalto delle Marche, un luogo ricco di storia e cultura. Qui, abbiamo l’opportunità di visitare musei che raccontano il passato affascinante di questa zona, assaporando anche le specialità gastronomiche locali. Dopo aver esplorato Montalto, scendiamo verso il fiume Aso, dove ci attende il mulino fortificato di Sisto V, un simbolo della valle che affascina per la sua bellezza. Poco lontano sta prendendo forma il Polo delle Eccellenze Agroalimentari della Valdaso (EVA), un progetto nato per valorizzare le tradizioni culinarie locali. Superiamo il fiume e svoltiamo a destra, seguendo il fondovalle per circa dieci chilometri, rilassandoci nella pedalata e godendo del panorama che ci circonda. Con un ultimo strappo in salita arriviamo infine a Carassai, l'ultimo borgo da scoprire, con il suo centro storico e il suo parco ottocentesco, prima di fare ritorno a Montefiore dell'Aso seguendo la Ciclovia dei Crinali, dove il paesaggio ci regala gli ultimi ricordi della giornata. Il percorso è semplice, ma presenta alcuni strappi impegnativi che richiedono un po’ di “gamba”. È ideale per la e-bike, che consente anche ai non iniziati di affrontare le salite con più facilità e di godere appieno del paesaggio.
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Gole dell'Infernaccio e di San Leonardo
Le Gole dell’Infernaccio sono uno dei luoghi più iconici del Parco dei Sibillini e tra i luoghi più affascinanti di tutto l’appennino. Il nostro itinerario inizia dal bivio sulla provinciale 148, dove si stacca la strada sterrata che porta alle gole. Il primo tratto di circa 3 km è carrabile, quindi, se volete accorciare il percorso, potete proseguire in auto e cercare un punto sosta lungo la strada, stando attenti a non essere di intralcio alla circolazione. Consigliamo, se vi è possibile, di evitare i week end estivi per la notevole quantità di turisti che affrontano il percorso e il conseguente numero di auto alla ricerca di un parcheggio. Dopo tre chilometri, due blocchi di cemento bloccano il passaggio alle auto e inizia il percorso obbligatoriamente a piedi. Ancora un chilometro di strada larga e inizia il sentiero vero e proprio, preannunciato dalle “Pisciarelle”, serie di cascatelle a goccia che scendono dal fianco della montagna sul sentiero e che nei giorni più caldi possono offrire un momento di refrigerio. Iniziamo ad addentrarci nelle gole, inerpicandoci tra rocce e vegetazione e scavalcando il torrente su un ponticello di legno. L’inizio non deve spaventare; il sentiero si addolcirà presto restando a fianco delle tumultuose acque che si sono scavate il passaggio tra le rocce strapiombanti. Questo è decisamente il tratto al tempo stesso più affascinante e spaventoso, con scorci mozzafiato sulle pareti verticali, in alcuni punti vicinissime. Dopo un paio di chilometri dal punto in cui si fermano le auto (e cinque dall’inizio dello sterrato), arriviamo a un bivio sulla destra che indica, l’Eremo di San Leonardo. Proseguendo dritto si può allungare il percorso arrivando sino a Capotenna, ove sono le sorgenti del fiume; qui la vallata si apre svelando la cima di Monte Bove e delle montagne intorno. Sino a questo punto il sentiero rimane facile e adatto a tutti, mentre proseguire verso le cime è riservato agli escursionisti più preparati fisicamente e organizzati per affrontare lunghi tratti di montagna. Tornando al nostro itinerario e al nostro bivio (quota 970m), noi prendiamo a destra e iniziamo a salire più decisi, per giungere dopo circa un chilometro ai 1120 m di quota dell’Eremo. L’Eremo è una chiesa in stile neogotico ricostruita da Padre Pietro Lavini da Potenza Picena che negli anni ‘70, affascinato dal luogo, iniziò l’impresa solitaria di ricostruzione dell‘antica chiesa ormai in rovina; ricostruzione che durò oltre quaranta anni, sino alla sua morte. Qui termina il nostro percorso, che dovremo compiere a ritroso per ritornare al nostro punto di partenza.
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Enoturismo ad Acquaviva Picena
Escursione nel borgo di Acquaviva Picena (AP) con visita alla maestosa Fortezza, in grado di offrire una combinazione unica tra cultura vitivinicola e storia medievale.
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Enoturismo a Carassai
Un Family Tour con attività mirate per bambini e genitori, incentrato sulla scoperta dei vigneti, sulla narrazione ambientale e su esperienze sensoriali. Sono percorsi a passo lento, con soste educative, dedicate ai bambini e momenti di gioco e relax. Possibilità di laboratori creativi con la realizzazione della passeggiata botanica per bambini o merenda con prodotti locali biologici.
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Anello Monterubbiano - Moresco
Partiamo dal centro di Monterubbiano, dalla piazza della collegiata di Santa Maria dei Letterati, uscendo dalle mura del paese attraverso Porta San Basso. Per stradine minori, in poco più di un chilometro raggiungiamo Moresco, il piccolo ma poderoso borgo fortificato, guardato a vista dalla svettante torre eptagonale. Dopo aver perlustrato il piccolo incasato, iniziamo la nostra passeggiata nel verde della campagna, superando la provinciale e incamminandoci lungo una stradina di crinale che diventerà presto sterrata, con la vista che potrà spaziare tutto attorno, sino al mare davanti a noi. Al chilometro 3,5 dalla partenza, a un evidente bivio a V, terremo la sinistra per scendere in fondo alla valletta e risalire sull’altro versante, rientrando verso Monterubbiano.
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