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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Percorso completo
La Ciclovia dei Crinali è l'itinerario simbolo della Valdaso: un percorso modulabile in quattro tappe, che vi condurrà alla scoperta di tutti i borghi storici della valle, snodandosi tra le due creste che abbracciano il fiume, dal mare ai monti Sibillini e ritorno. Panorami mozzafiato e un'esperienza indimenticabile, ideale per famiglie e cicloturisti. Per ragioni storiche di difesa e controllo, il fondovalle del fiume Aso non è mai stato abitato dalle comunità locali e tutti gli insediamenti sono stati costruiti in alto, sulle alture di queste dolci colline. La Ciclovia regala quindi continue occasioni di interesse e di sosta: borghi murati, piazze, chiese e naturalmente locali dove fermarsi a sorseggiare un calice di Passerina o di Rosso Piceno assaporando i cibi a km zero dei produttori della valle. Da un lato il mare e dall’altro le montagne. Si parte dal blu dell’Adriatico per iniziare subito a salire i primi pendii e immergersi nel verde dei campi coltivati e nei colori dei fiori, per passare poi al verde più intenso dei boschi e approdare alle falde dei monti Sibillini, sotto la mole imponente del Monte Vettore e le creste del monte Sibilla. In autunno i colori vireranno verso il giallo e l’ocra, avvicinandosi alla tonalità dei mattoni delle case. L’intero percorso, dal mare alla montagna e ritorno, è di circa 170 km e lo presentiamo qui diviso in quattro tappe di lunghezze comprese tra i 40 e i 50 chilometri, con altimetrie intorno ai 1000 m di dislivello positivo per le tappe più impegnative. Considerando però che tra un borgo e l’altro non intercorrono mai più di dieci chilometri e che tanta offerta di pernottamento e ristorazione è distribuita lungo tutto il percorso sotto forma di agriturismi, B&B e altri tipi di alloggio, sarà molto semplice adattare il numero e la lunghezza delle tappe a seconda delle vostre capacità, di come volete affrontare il percorso e del tempo a vostra disposizione. Se non siete appassionati ciclisti, affrontare il percorso in e-bike vi permetterà di godere di tutta la bellezza della Valdaso con un impegno fisico alla portata di tutti.
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Enoturismo a Forca di Presta
Un itinerario esperienziale tra i panorami mozzafiato di Forca di Presta, da vivere con la magia del crepuscolo. Suggestivo nei mesi invernali. Possibilità di scoprire gli autentici sapori con una degustazione presso la Cantina "Terra Divina" ad Arquata del Tronto (AP).
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Il Cammino dei Cappuccini
Questo percorso fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), seguendo le ultime tappe: da Montefortino a Montefalcone Appennino, da Montefalcone Appennino a Rotella, da Rotella a Offida e da Offida ad Ascoli Piceno. Un itinerario che unisce natura, cultura e spiritualità. Seguire questo sentiero significa non solo sfidare se stessi fisicamente, ma anche entrare in sintonia con l’ambiente circostante e con la storia di una regione che ha molto da offrire. Ogni passo lungo il cammino è un invito a riflettere e a godere della bellezza e della pace che caratterizzano queste terre.
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Enoturismo a Offida
Una passeggiata esperienziale con cani, che può essere guidata da un’educatrice cinofila e una guida GAE, per l’inclusione di soggetti con difficoltà relazionali o ansia sociale, o famiglie con animali domestici come parte integrante del nucleo. L’attività di valorizzazione del concetto di turismo pet-friendly consapevole, promuovendo il benessere animale e il rispetto del contesto naturale. Ospitalità e degustazione presso la cantina "La Valle del Sole" ad Offida (AP).
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Tra borghi e natura sui sentieri dell'Aso
Partiamo da Comunanza, unico borgo sul fondovalle dell’Aso, attraversando il suo nucleo storico, con il museo Sistino che racconta storie di un tempo. Lasciamo il paese e al primo bivio sulla destra iniziamo a salire su una strada che presto diventa sterrata, circondati da una natura lussureggiante. Dopo una lunga salita raggiungiamo la provinciale, percorrendola per poche centinaia di metri, per poi imboccare la deviazione per Lisciano. Da qui ci attende una lunga discesa su sterrato, attraverso boschi e creste, che ci porta fino a Palmiano, il primo nucleo abitato dopo 15 km di immersione nella natura. Riprendiamo il percorso in salita e raggiungiamo la SP 93 che prendiamo svoltando a sinistra (svoltando invece a destra, poco lontano, possibilità di ristorazione) Dopo circa 1,5 km sulla provinciale svoltiamo a sinistra verso Quinzano, piccolo borgo con uno splendido panorama sui monti Sibillini. Attraverso strade secondarie proseguiamo fino a Force, centro principale della zona, dove ci fermiamo per visitare i musei e il suggestivo centro storico. Riprendiamo tornando leggermente sui nostri passi per iniziare la discesa verso il fondovalle dell’Aso e chiudere l’anello a Comunanza. I tratti sterrati sono ben battuti, ma includono sezioni impegnative che richiedono allenamento in salita e tecnica in discesa. Con l’e-bike, il percorso si affronta senza troppa fatica, permettendo di godere appieno della bellezza dei luoghi.
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Borghi di montagna
Partiamo dal borgo di Montefortino, un borgo affascinante e ricco di storia, con le sue splendide vedute sulle montagne vicine. Partiamo seguendo la provinciale subappennina per circa 3 km; qui svoltiamo a sinistra imboccando una strada sterrata. Poco più avanti, una deviazione sulla destra ci conduce alla chiesa di Sant’Angelo in Montespino, un edificio religioso isolato su una collina, dove il silenzio e la pace del contesto ci regalano un momento di puro relax. Ritorniamo sullo sterrato precedente e scendiamo per qualche chilometro, avvolti dal verde, per poi iniziare una salita che ci porta in un lungo percorso tra strade minori e sentieri. L’ambiente qui è selvaggio e affascinante, una vera immersione nella natura. Raggiungiamo infine Montemonaco, un borgo caratteristico e accogliente, dove possiamo fare una sosta per rifocillarci e ammirare i tanti punti d’interesse storico e paesaggistico. Da qui proseguiamo il nostro percorso mantenendoci in quota per alcuni chilometri, bordeggiando i monti e godendo di vedute spettacolari, prima di iniziare la discesa che ci riporterà a Montefortino, chiudendo così il nostro giro. L’itinerario include alcune salite che richiedono un po’ di preparazione fisica. Tuttavia, con una e-bike, queste salite diventano più accessibili, permettendo di godere dei paesaggi senza troppa fatica.
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Viaggio nella terra
Partiamo dal suggestivo borgo di Montelparo e prendiamo la strada di cresta che ci porterà, dopo pochi chilometri, a Santa Vittoria in Matenano, borgo ricco di angoli pittoreschi e storie antiche che non possiamo non visitare. Al termine della via principale passiamo sotto l’imponente torre dell’Abate Odorisio per poi salire sul colle, con il santuario della Vittoria e la chiesa della Resurrezione. Ripresa la strada proseguiamo verso Montefalcone Appennino, un borgo abbarbicato su una rupe, dominato dalla sua rocca medievale, che ci regala scorci panoramici indimenticabili. Poco oltre il paese, attraversiamo la storica Galleria delle Scalelle, un suggestivo tunnel scavato nel 1827, che ci svela le stratificazioni del terreno. Subito dopo, deviamo a destra e imbocchiamo una stradina minore, affrontando un breve strappo per poi lasciarci cullare dalla discesa verso Smerillo. Qui, lasciamo le bici e, partendo dal parco del belvedere, ci addentriamo a piedi in un sentiero che ci conduce alla “Fessa” di Smerillo, uno stretto canyon formatosi 3,5 milioni di anni fa; uno spaccato della storia geologica terrestre. Ritornati in sella scendiamo rapidamente sino alla provinciale che corre lungo la valle del Tenna. Svoltiamo a destra e, dopo pochi chilometri, prendiamo ancora a destra per risalire una cresta e passare nella valle dell’Ete. Questo tratto è connotato dal fenomeno dei vulcanelli di Fango, un fenomeno geologico formato da modeste eruzioni melmose del sottosuolo che si verificano sporadicamente. La salita si fa più dura nel tratto finale sino a sfociare sulla via dei Crinali, che prendiamo a sinistra per raggiungere rapidamente Montelparo, stanchi ma certamente soddisfatti.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 02 - da Montelparo a Montemonaco
Riprendiamo il percorso della Ciclovia dei Crinali continuando a pedalare verso le montagne, ormai non più così lontane. Il primo paese che raggiungiamo, dopo 5 chilometri, è Santa Vittoria in Matenano, storicamente legato al feudo dell’imperiale Abbazia di Farfa e ricco di testimonianze storiche. Dopo un po’ di saliscendi la strada inizia a salire in maniera decisa sino a raggiungere gli 800 m di altezza di Montefalcone Appennino, costruito scenograficamente su una rupe di arenaria e con splendide vedute sulla valle. Il paese è guardato a vista dalla torre dell’antico castello ed è ricco di punti di interesse come il piccolo ma affascinante museo del fossile e del minerale. In uscita dal paese attraversiamo il “foro delle scalelle”, una galleria di 47 metri con poche analogie in Italia, scavata direttamente nella roccia con martello e scalpello nel 1837. Iniziamo una lunga discesa che ci porta a Comunanza, l’unico paese storico della Valdaso costruito sul fondovalle. La cittadina è punto di riferimento importante per l’alta valle dell’Aso e riunisce molti servizi; un centro medico, farmacie, supermercati, negozi, ristoranti e molto altro. Al di là del fiume, sulla sponda destra, è raccolto il nucleo storico della cittadina, in cui spicca il Museo di Arte Sacra, facente parte della rete dei Musei Sistini. Dai 446 m di Comunanza, punto più basso della giornata, ricominciamo a salire ma ancora con alcuni saliscendi, sino a raggiungere Montefortino. Il paese, adagiato su una altura, possiede un significativo patrimonio di beni culturali, tra cui la Pinacoteca Civica ospitata nel pregevole e signorile Palazzo Leopardi. Dopo Montefortino ci resta solo la salita finale che ci porterà ai 983 metri slm di Montemonaco, punto di arrivo della giornata e punto più alto di tutta la Ciclovia. Circa un paio di chilometri dopo aver lasciato Montefortino, sulla nostra sinistra si stacca il bivio per la chiesa di Sant’Angelo in Spino. E’ una deviazione su sterrato, adatta a chi ha gambe buone o batteria ancora carica (sono circa 2 km per 170m di dislivello), ma la chiesa, isolata in cima a un colle, antichissima e dalla particolare struttura ad absidi contrapposti, merita lo sforzo. La salita finale prosegue morbida e pedalabile e con un ultimo sforzo eccoci arrivati a Montemonaco, ai piedi delle grandi montagne e porta di accesso al parco dei Sibillini.
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Da Montefiore dell’Aso al lago di Montecantino
Partiamo dal centro di Montefiore dell’Aso, dopo una bella colazione e una doverosa visita al bellissimo centro storico, con scorci su mare e Appennino. Usciamo in direzione del Cimitero proseguendo sino all'ingresso. Una volta di fronte al cancello prendiamo una strada secondaria sulla sinistra, ombreggiata e in dolce discesa, che, tra rilassanti scorci sulla campagna, ci porterà sino alle sponde del lago di Montecantino, un piccolo invaso artificiale nascosto in una valletta minore. Si arriva alla diga che non può essere attraversata, ma poco distante sulla sinistra, una breve discesa ci porta ad un ponte che attraversiamo. Qui inizia una ripida salita che ci porterà ad imboccare via di Fonte Trufo, dove prenderemo a destra per rientrare al punto di partenza.
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Dal mare a Montefiore dell’Aso e Campofilone
Iniziamo la descrizione partendo da Marina di Altidona, ma si può utilizzare la modalità treno+bici scendendo alla stazione di Pedaso. Scendiamo verso sud lungo la ciclovia Adriatica, godendoci lo spettacolo del mare alla nostra sinistra. Dopo un breve tratto finale in cui la ciclovia finisce e si prosegue su sentiero, a Marina di Massignano abbandoniamo il mare e svoltiamo a destra attraversando la provinciale e passando sotto il ponte della ferrovia. Iniziamo a salire su strade secondarie, con tratti sterrati, tra il verde della natura circostante. Le salite ci portano a Montefiore dell'Aso (405m slm) un borgo affascinante con le sue le piazze vivaci e i suoi monumenti. Da non perdere il polo museale di San Francesco, con l’antica chiesa impreziosita da monumenti e affreschi trecenteschi e, nelle sale dell’antico convento oggi adibito a museo, un prezioso polittico di Carlo Crivelli. Vale assolutamente dedicare un po’ di tempo alla scoperta del museo e del paese, scoprendo angoli nascosti e rifocillandosi con un dolce locale in una delle caffetterie. Riprendiamo il nostro viaggio e iniziamo il ritorno verso il mare, sempre lungo strade minori e poco battute. Sfioriamo il lago di Montecantino e proseguiamo fino a Campofilone, altro borgo storico, famoso per la sua pasta all’uovo e semola di grano duro, prodotto che ha ricevuto la denominazione IGP. Il borgo ci accoglie con il suo fascino, e ci piace perderci tra le sue viuzze storiche. Completiamo la discesa lungo una stradina con belle viste sul mare di fronte a noi. Poco prima della rampa finale sulla costa, merita una breve deviazione la stradina sterrata verso le falde del monte Serrone per contemplare il panorama che si apre davanti a noi, con il mare che si fonde con l’orizzonte e il faro di Pedaso ai nostri piedi. Soddisfatti di questo tour, torniamo sulla ciclovia Adriatica e risaliamo verso nord per chiudere il giro respirando la salsedine.
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Enoturismo ad Acquaviva Picena
Escursione nel borgo di Acquaviva Picena (AP) con visita alla maestosa Fortezza, in grado di offrire una combinazione unica tra cultura vitivinicola e storia medievale.
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Borghi sperduti e chiese solitarie
Partiamo da Comunanza e, attraversato il nucleo storico, seguiamo il corso del fiume Aso. Pedaliamo lungo strade sterrate fino al lago di Gerosa, costeggiandolo per immergerci nei paesaggi collinari. Prima della diga attraversiamo nuovamente il fiume, nei pressi dell’antico ponte romano di Gerosa che merita certamente una sosta. Con il lago alla nostra destra, continuiamo sino alla breve deviazione verso la chiesa romanica di San Giorgio all'Isola dalla particolare architettura e arricchita all’interno da preziosi affreschi, luogo ideale per una sosta ristoratrice. Riprendiamo il percorso e raggiungiamo la provinciale che prendiamo a sinistra, iniziando a salire più decisi. Superata la nostra quota massima di 950 m s.l.m. proseguiamo sulla strada di cresta e, a Propezzano, facciamo un’altra deviazione verso la chiesa di San Vito di Propezzano, che ci accoglie sul colle in un'atmosfera suggestiva. Proseguendo, arriviamo a Polverina, dove deviamo tra le case per raggiungere lungo una stradina sterrata la chiesa di Santa Maria Assunta, in splendida posizione ma che porta ancora i segni dell'ultimo terremoto. Da qui, riprendiamo la provinciale per lasciarla poco dopo seguendo un percorso che ci porta al borgo di Gabbiano, non prima di un’altra deviazione fino alla chiesetta di Sant’Emidio, incastonata in un paesaggio senza tempo. Rientriamo poi sulla strada di cresta, e all’altezza di Croce di Casale deviamo su strade minori e sterrate, fino al borgo abbandonato di Nasuto, con la sua particolare chiesa di architettura novecentesca. Dal prato dietro la chiesa possiamo salutare per l’ultima volta il grandioso panorama sui Sibillini. Si continua con uno strappo abbastanza duro, ma breve, per poi proseguire in discesa lungo belle strade sterrate sino al nostro rientro a Comunanza. Il percorso è impegnativo, ma una e-bike può agevolare l’itinerario, permettendo di godere appieno dei luoghi soffrendo meno la fatica.
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Il Cammino dei Cappuccini - Tappa 15
L'itinerario escursionistico che si snoda tra Montefalcone Appennino e Rotella offre un viaggio affascinante attraverso le colline e le montagne marchigiane, unendo panorami mozzafiato a un'esperienza ricca di storia e spiritualità. Il cammino inizia nel suggestivo borgo di Montefalcone Appennino, situato a circa 742 metri sul livello del mare. Questo antico villaggio, arroccato su uno sperone roccioso, accoglie i visitatori con la sua architettura medievale e le sue viste spettacolari sulle valli circostanti. È il punto di partenza ideale per un'escursione che promette di rivelare la bellezza nascosta delle Marche. Il percorso si sviluppa per circa 20 chilometri, attraversando un territorio che alterna tratti montani e collinari, strade sterrate, sentieri naturali e qualche tratto asfaltato. Durante il cammino, si incontrano luoghi di grande interesse, come il borgo di Force, un altro piccolo gioiello dell'entroterra marchigiano. Force offre un’occasione per fare una pausa e immergersi nell'autenticità della vita locale. Il percorso prosegue poi verso Rotella, il punto finale dell'itinerario, un altro borgo pittoresco che incanta con la sua tranquillità e il suo fascino rustico. Mentre si cammina, si è costantemente circondati da un paesaggio variegato e stimolante. Le colline si susseguono una dopo l'altra, offrendo scorci panoramici che spaziano dalle vallate verdi ai boschi ombrosi. È un itinerario che regala momenti di grande serenità, le cui difficoltà sono ampiamente compensate dalla bellezza del paesaggio e dalla sensazione di armonia con la natura che si sperimenta lungo il cammino. Con un dislivello positivo di circa 742 metri, l'itinerario è adatto a escursionisti con un buon allenamento. La lunghezza complessiva del percorso, di quasi 20 chilometri, implica una durata stimata tra le 6 e le 7 ore, a seconda del ritmo di camminata e delle pause. Questo itinerario fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), un sentiero che attraversa le Marche, collegando vari santuari, chiese e conventi gestiti dai frati cappuccini. Il Cammino dei Cappuccini offre un’esperienza che va oltre la semplice escursione, diventando un viaggio interiore attraverso la storia e la fede. L'arrivo a Rotella segna la fine di un itinerario che non è solo un percorso tra le montagne, ma anche un cammino che attraversa l’anima della regione, rivelando il legame profondo tra l’uomo e il suo territorio. Rotella, con il suo centro storico e la sua atmosfera accogliente, è il luogo ideale per apprezzare ancora di più la ricchezza di una regione che ha molto da offrire a chi decide di esplorarla con lentezza.
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Viaggio nella storia
Iniziamo il nostro percorso da Ortezzano, dopo aver esplorato il centro storico ricco di punti di interesse. Iniziamo il tour dirigendoci verso Monte Rinaldo, lungo la via dei Crinali. Dopo qualche foto dalla terrazza panoramica iniziamo la discesa per visitare, poco dopo, il sito archeologico de La Cuma, una struttura eccezionale, un tempo luogo di culto dei romani, risalente al II-I secolo a.C. Giunti al fondo valle, risaliamo il fiume verso ovest, con una deviazione verso il mulino fortificato di Sisto V, perfettamente conservato e vestigia di un passato lontano. Nei pressi è in costruzione il futuro Polo agroalimentare EVA, progettato per accogliere e far conoscere le eccellenze alimentari della Valdaso. Riprendiamo la strada di fondovalle e poco dopo iniziamo la salita verso Montelparo, passando accanto alla pittoresca chiesetta campestre di Santa Maria in Camurano, incorniciata dal verde circostante. A Montelparo, ci concediamo una visita al centro storico, con i suoi vicoli antichi e scorci panoramici. Il nostro itinerario continua passando per Sant’Elpidio Morico, per poi dirigerci verso Monte Vidon Combatte. Prima di arrivare, se la stanchezza non si fa sentire, possiamo fare una deviazione sulla sinistra per esplorare i ruderi di Collina Vecchia, suggestivi e carichi di storia. Giungiamo infine a Monte Vidon Combatte, dove ci attende il piccolo centro storico, prima di rientrare a Ortezzano, soddisfatti e arricchiti dall’esperienza. L'itinerario presenta alcuni strappi impegnativi che richiedono una buona preparazione. Tuttavia, con una e-bike, queste salite risultano più accessibili, consentendo di godere senza fatica dei panorami e dei borghi.
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Da Montalto a Patrignone
Partiamo dall’importante e interessante borgo di Montalto delle Marche, di impianto medievale, ricco di storia, preziose architetture e musei. Dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta ci dirigiamo verso Porta Marina che aggiriamo sulla sinistra, per scendere rapidamente verso la provinciale. Dopo 200m, alla prima curva, imbocchiamo un sentiero che taglia la provinciale per raggiungere rapidamente il piccolo ma importante borgo di Patrignone, incastonato nel paesaggio collinare, con tratti cinta muraria, porte di accesso fortificate ed edifici dei secoli XV-XVII, fra cui la chiesa romanico-gotica di Santa Maria de Viminatu. Dopo l’esplorazione del paese ci inoltriamo tra stradine di campagna alla scoperta di alcune chiese campestri; la Madonna delle Grazie, dalla caratteristica pianta ottagonale, e la chiesa della Santissima Annunziata, con all’interno affreschi dei primi del ‘500. Chiudiamo questo breve anello ripassando da Patrignone e risalendo i sentieri precedenti per poi prendere un taglio sulla sinistra che ci porta sulla Provinciale 23, ormai a Montalto. Prima però di tornare alla piazza della Cattedrale, faremo una breve digressione sulla sinistra, per andare a vedere la bella chiesa di Sant’Agostino, immersa nel verde di una pineta. La chiesa è ciò che resta di un importante monastero agostiniano; oggi è sconsacrata e sede di mostre e concerti.
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Il Cammino dei Cappuccini - Bike -Tappa 5
Questo itinerario è un'affascinante avventura su due ruote che si snoda tra Camerino e Montefortino, due borghi ricchi di storia e immersi nel suggestivo paesaggio delle Marche. Partendo dalla storica città di Camerino, situata a circa 609 metri di altitudine, i ciclisti iniziano il loro viaggio attraversando le verdi colline e i maestosi monti della regione, immergendosi in un territorio che è un vero e proprio scrigno di tesori culturali e naturali. Camerino, con le sue antiche mura, il Palazzo Ducale e la Rocca Borgesca, offre un inizio ricco di suggestioni storiche. Lasciandosi alle spalle questo borgo medievale, l'itinerario si dirige verso sud, entrando nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Questo tratto è particolarmente affascinante, regalando panorami mozzafiato sulle montagne, tra valli profonde e crinali elevati. La natura qui è protagonista, con la possibilità di incontrare specie animali tipiche dell'Appennino e di ammirare una flora varia e rigogliosa. Il percorso, lungo circa 73,5 chilometri, con un dislivello totale di circa 3240 metri, è impegnativo anche per i ciclisti più esperti. Le salite, a volte ripide, mettono alla prova la resistenza, ma ogni sforzo viene ripagato dalla bellezza del paesaggio e dalla soddisfazione di affrontare un percorso così impegnativo. Anche le discese richiedono attenzione, soprattutto nei tratti più tecnici, dove il terreno può diventare insidioso. Dopo aver attraversato luoghi di rara bellezza e superato le fatiche delle alture, l'arrivo a Montefortino segna la conclusione di questa intensa esperienza. Situato a 573 metri di altitudine, Montefortino è un borgo che conserva intatta la sua atmosfera medievale. Le sue strette vie, il Santuario della Madonna dell'Ambro e le case in pietra accolgono i ciclisti con il loro fascino senza tempo. Questo piccolo centro ai piedi dei Monti Sibillini offre un meritato riposo e un'opportunità per riflettere sulla bellezza e la sfida del percorso appena concluso. In termini di tempo, l'intero itinerario richiede almeno 5 ore per essere completato, dai ciclisti ben allenati. Tuttavia, è consigliabile prendersi più tempo per godere appieno delle meraviglie lungo il cammino, fermandosi per ammirare i panorami, fare una pausa o visitare i luoghi di interesse. Questo itinerario fa parte del Cammino dei Cappuccini (link), un percorso che attraversa le Marche collegando luoghi di grande rilevanza spirituale e culturale legati alla tradizione francescana. È un viaggio che non è solo fisico, ma anche interiore, un'opportunità per riconnettersi con la natura e con la storia, seguendo le tracce di antichi pellegrini in un paesaggio che ha mantenuto intatto il suo fascino nel corso dei secoli.
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Panorami della Valdaso
Partendo dalla chiesa di Montotto, facilmente raggiungibile da Petritoli e con possibilità di parcheggio, ci incamminiamo verso sud lungo una tranquilla stradina asfaltata. Dopo poco, svoltiamo a sinistra imboccando una sterrata che, tra campi e dolci pendenze, ci conduce verso il crinale. Qui, attraversiamo la strada asfaltata e imbocchiamo una stradina campestre sulla sinistra, risalendo la collina fino a raggiungere un punto panoramico spettacolare, dove il nostro sguardo abbraccia a 360 gradi la bellezza della Valdaso, tra colline, borghi e, in lontananza, il mare. Dopo una pausa, torniamo sui nostri passi fino alla strada provinciale, prendiamo a destra e poi ancora a sinistra per rientrare alla chiesa. Nei pressi troviamo un parco attrezzato con tavoli, perfetto per un picnic immerso nella quiete di questo angolo incantato delle Marche.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 04 - da Rotella a Marina di Altidona
Ripartiamo da Rotella per l’ultimo tratto che ci separa dal ritorno alle spiagge dell’Adriatico. La sveglia ci viene data poco dopo la partenza da una prima salita un po’ impegnativa che si trasforma poi in un falsopiano che ci accompagna sino a Montedinove, il primo borgo della giornata. Il piccolo paese, appollaiato su un cocuzzolo, è ricco di storia e di eleganti architetture, che culminano nella piazza-belvedere recentemente rinnovata. E’ sede di un museo Sistino e del museo delle tombe Picene. Meno di tre chilometri ed eccoci a Montalto delle Marche, uno dei centri principali della Valdaso con un centro storico estremamente interessante e articolato e con interessanti musei da visitare, come il museo Sistino Vescovile, il museo Archeologico, il museo delle Carceri e altri ancora. Montalto è anche il punto più alto del percorso odierno, con i suoi 530 m di quota; da qui, infatti, la strada inizia a scendere in maniera decisa, sino ad arrivare, dopo circa 10 km, a Carassai, altro borgo fortificato con scorci di notevole valore. Scendiamo ancora per circa cinque chilometri prima di affrontare l’ultima vera salita della giornata, che ci farà recuperare 130 m di quota per giungere a Montefiore all’Aso, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, con un centro storico ben conservato, al cui interno svetta il Polo Museale di San Francesco. L’interno della chiesa, oggi sconsacrata, è impreziosito da affreschi ed opere d’arte, mentre nelle sale dell’ex convento è custodito un prezioso polittico di Carlo Crivelli, da poco restaurato. Proseguiamo la discesa, con il mare ormai di fronte a noi, per giungere all’ultimo paese della nostra collana di “perle”, ovvero Campofilone. Il paese è noto nel mondo per esser il centro della produzione della nota pasta di semola di grano duro, realizzata in maniera semi artigianale, ma il paese merita certamente una perlustrazione del suo centro storico, sino al suo culmine, il cosiddetto orto abbaziale, oggi un semplice prato racchiuso tra le antiche mura e con una bella vista sulla valle e sulle montagne ormai lontane e sullo sfondo. Il nostro viaggio è quasi giunto al termine. Ancora pochi chilometri di discesa ed eccoci a Pedaso, che attraverseremo sfruttando la ciclabile adriatica lungo la costa, per terminare sul ponte ciclopedonale da cui siamo partiti, mentre sotto di noi scorre il fiume Aso, giunto anche lui alla sua meta.
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Ciclovia dei Crinali della Valdaso - Tappa 03 - da Montemonaco a Rotella
Iniziamo il nostro ritorno verso il mare lasciando Montemonaco con una bella discesa che ci porta a superare il fiume Aso (che qui ha da poco iniziato il suo viaggio, dalla vicina sorgente di monte Porche) per risalire sul versante opposto e riprendere il percorso sul crinale destro del fiume. Dal fondovalle, prendendo a destra, si può raggiungere Foce, ultimo avamposto per iniziare l’esplorazione del monte Vettore e giungere sino al solitario Lago di Pilato. Prendendo a sinistra invece si può raggiungere rapidamente il Lago di Gerosa, anticipato dalla particolare architettura della chiesa di San Giorgio all’Isola. Il nostro percorso comunque scavalca il fiume, a quota 730m slm, e risale sul versante opposto, sino a raggiungere quota 950, punto in cui si stacca sulla destra il bivio per Montegallo. Montegallo è un Comune diffuso suddiviso in 23 frazioni, con la sede comunale presso il borgo di Balzo. Il paese, il più vicino all’epicentro del terremoto del 2016 porta ancora evidenti i segni della forte scossa, con molte delle sue case ancora messe in sicurezza da strutture di legno e cavi di acciaio. Il fascino di questi paesi, ai piedi dell’imponente mole del monte Vettore, è però rimasto intatto e chi ama la montagna non può rinunciare a questa deviazione. Riprendendo il percorso dal bivio precedente, la strada inizia a scendere lungo un tratto molto bello e panoramico. Lungo questo tratto non incontreremo per lungo tempo centri abitati, ma solo borgate silenziose e chiese solitarie, come San Vito a Propezzano o Santa Maria Assunta a Polverina. Va quindi tenuto in considerazione che per i primi venti chilometri, da Montemonaco all’osteria della borgata di Croce di Casale, non avremo possibilità di approvvigionamento, mentre per giungere al primo vero centro abitato, Force, dovremo arrivare al chilometro 32. La strada ci accompagna comunque in tranquilla discesa o in leggero falsopiano per i primi 25 km, quando confluiamo sulla SP 93, che prenderemo verso sinistra in direzione Force, iniziando una salita al 7/8 % di circa 1,5 km. La strada prosegue poi in falsopiano sino al km 30, quando arriviamo al bivio per Force, paese arroccato su una cresta laterale che raggiungiamo in poco più di un paio di chilometri prendendo a sinistra. Force ha un bel centro storico ed è noto per essere il paese del rame e dei Calderai. In paese è infatti il museo del Rame e anche uno dei musei Sistini di Arte Sacra Rientrando dalla nostra deviazione riprendiamo il percorso prendendo a sinistra per superare la borgata di Castel di Croce e giungere infine a Rotella, borgo ancora sorvegliato dalla quattrocentesca torre dell’orologio e sede dell’interessante museo d’arte sacra Piccolomini.
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Enoturismo a Carassai
Un Family Tour con attività mirate per bambini e genitori, incentrato sulla scoperta dei vigneti, sulla narrazione ambientale e su esperienze sensoriali. Sono percorsi a passo lento, con soste educative, dedicate ai bambini e momenti di gioco e relax. Possibilità di laboratori creativi con la realizzazione della passeggiata botanica per bambini o merenda con prodotti locali biologici.
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